Sono circa 900 le richieste arrivate al Comune di Foggia entro il 6 agosto per il nuovo bando per la graduatoria di assegnazione di case popolari contro l’emergenza abitativa, licenziato dalla commissione straordinaria, di cui la metà già escluse per mancanza di dati o irregolarità. Dai vari sindacati dell’inquilinato, fino al 6 settembre arriveranno numerose istanze di ricorso. Già 10 ricorsi sono stati presentati per l’impossibilità da parte di alcuni richiedenti di avanzare e allegare alla loro richiesta il certificato di antigienicità e di locale improprio, che fino al 2017 veniva rilasciato dal Centro Igiene all’Asl e che vale per i richiedenti ben quattro punti in graduatoria.
“Per molte famiglie la presenza di quel certificato nella propria domanda significa avanzare in graduatoria- argomenta il sindacalista ed ex consigliere comunale Saverio Cassitti- Ci sono moltissimi nuclei familiari che vivono in baracche fatiscenti al Borgo Croci e a cui gli uffici dell’Asl non vogliono rilasciare la giusta documentazione”. Dall’Asl il funzionario Antonello Di Paola, politico di lungo corso ed ex consigliere nel CdA di Amiu Puglia ha fatto sapere al sindacato che la governance Asl preferisce non rilasciare più nessun certificato. Eppure non mancano le incongruenze nella gestione delle assegnazioni di abitazioni.
C’è il caso di Vincenzo Pompilio, disabile al 100%, assegnatario all’ex Onpi, che chiede da tempo di poter trasferirsi in un appartamento nei pressi di San Lorenzo, dove sarebbe meno recluso, dal momento che al nono piano di Via Bari dove vive con l’ascensore sempre rotta per motivi ben noti alle forze dell’ordine, il pensionato non può mai scendere a prendere una boccata d’aria. L’uomo si sente prigioniero all’ex Onpi, ma né Arca né Comune di Foggia, pur con una segnalazione ufficiale da parte del sindacato, hanno ritenuto di rispondere alla richiesta del disabile foggiano.
Vive la stessa criticità una famiglia di 5 persone, madre padre e tre figlie dai 5 ai 12 anni, a cui è stata assegnata una casa nelle palazzine di Via Lucera di 75 metri quadrati. Per la norma ogni inquilino ha diritto a 17 metri quadrati cadauno, pertanto 75 metri per 5 unità sono fuori legge. La famiglia ha trovato un possibile cambio abitazione con un’altra famiglia sempre di 5 persone, di cui una disabile al 100% e impossibilitata ad uscire per via dell’assenza dell’ascensore, che risiede in un alloggio di 100 metri in Via Ugo La Malfa. Gli uffici hanno posto però un veto. L’impedimento è causato dal numero di persone, eccessivo, nel nucleo familiare. “Siamo alla follia, la legge vale per una famiglia e non per l’altra già assegnataria. Continuano politiche di privilegio al Comune di Foggia”, conclude Cassitti.