A San Marco in Lamis per ricordare il massacro mafioso di 5 anni fa dove persero la vita i fratelli Luciani, anche il Vice presidente della Puglia, Raffaele Piemontese. “Sono passati 5 anni da quel tragico mercoledì 9 agosto del 2017, quando i fratelli Luigi e Aurelio Luciani si stavano recando nei campi a lavorare e incrociarono la ferocia della mafia. Ogni anno ci ritroviamo per ricordarli, per sottolineare che furono vittime innocenti di mafia, uccisi sul loro luogo di lavoro. Ma anche per ricordare che, dopo quella tragedia, è cambiato tutto nella consapevolezza – di questo territorio e dell’intero Paese – sulla mafia che funesta la provincia di Foggia.
Per Marianna e Arcangela è, forse, questo, l’unico, piccolo motivo di consolazione: sapere che la morte di Luigi e Aurelio ha generato un cambiamento in positivo. Loro più di me lo misurano nelle scuole e nelle tante occasioni in cui ci ritroviamo, quando si parla di come reagire alla criminalità. Un ulteriore salto di qualità si impone”.
“Oggi raccogliamo i frutti di un impegno ultradecennale di Libera Contro le Mafie in provincia di Foggia – ha proseguito – e, per restare alla terra che era il lavoro di Luigi e Aurelio, abbiamo esempi ormai storici e luminosi a Cerignola, dove i beni confiscati alla mafia sono diventati lo spazio in cui TERRA AUT coltiva uva e olive, producendo vino e olio, raccontando la storia di riscatto di ragazzi altrimenti condannati alla marginalità. In cui la Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto” pratica agricoltura sostenibile, educando alla legalità e al consumo critico.
Da tre mesi, finalmente anche a Foggia c’è Casa Panunzio, una villa che era simbolo dello strapotere di una famiglia mafiosa, trasformata in una comunità alloggio con servizi formativi alle autonomie per l’inserimento socio lavorativo di persone con disabilità, grazie a risorse del Fondo di Sviluppo e la Coesione della Regione Puglia. Segnali importanti del fatto che è cresciuta la consapevolezza che mafia vuol dire povertà, che sconfiggere la mafia significa diffondere maggiore benessere”.
“Il salto di qualità che vedo necessario nella nostra terra – ha concluso -, in affiancamento al lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine che è indubbiamente cresciuto dopo la strage che ci ha portato via Luigi e Aurelio Luciani, è che continui a espandersi un nuovo spirito di cittadinanza che si intesti la battaglia per una crescita più giusta, più rispettosa delle persone, equilibrata rispetto all’ambiente, intransigente sulle regole”.