Ancora disagi e lacune nella gestione dei Servizi sociali del Comune di Foggia. Stavolta a sollevare il caso è l’Associazione San Benedetto, che gestisce in affidamento il Centro socio educativo “Caione de Leonardis” in Via Alfieri. Secondo quanto riferiscono gli operatori sociali la Regione Puglia invierà al Comune di Foggia un provvedimento di decadenza dalla concessione del Centro socio Educativo “Caione de Leonardis” sito in Via Alfieri a Foggia.
Il provvedimento si è reso necessario poiché il Comune, concessionato, non ha provveduto al pagamento dell’affitto dal 2019 ad oggi nonostante l’Associazione San Benedetto, cui il centro è affidato in gestione, abbia corrisposto puntualmente la somma da rigirare alla Regione Puglia, concessionaria.
“Siamo sconcertati” dichiara la presidente dell’Associazione, Carla Calabrese, ex assessora al welfare nella prima Giunta Landella, che ci tiene a sottolineare come: “da un Comune Commissariato ci si sarebbe aspettati più legalità anche nel pagamento dei debiti tra amministrazioni pubbliche. Notiamo invece la sciatteria della gestione dei servizi economici”.
Il Comune di Foggia ha ricevuto in data 19 maggio 2022 la lettera della Regione che intimava l’avvio della procedura di decadenza e, ad oggi, risulta che il Comune non abbia neppure risposto.
“Il nostro Centro svolge attività educative, di promozione della legalità attraverso attività di teatro, orti sociali e attività sportive in un quartiere che certo non eccelle per legalità e attenzione da parte delle competenti autorità. Siamo infatti l’unico Centro educativo presente nel famoso quartiere CEP”, osservano Calabrese e gli altri operatori.
Dall’associazione sono duri: “Questa sciatteria avrà come conseguenza che la nostra Associazione non sarà in grado, per il nuovo anno, di accogliere i trenta minori che attualmente usufruiscono dei servizi del Centro. Minori svantaggiati i cui genitori hanno appena concluso le pratiche per fruire dei ‘buoni servizio’ messi a disposizione da Regione Puglia proprio per la frequenza dei Centri Educativi. Dove andremo con i nostri minori a svolgere le attività? Cosa faranno le sei unità di personale impiegato? Ma Foggia, ormai si sa, è la città delle non risposte, dei proclami e delle grandi assemblee sulla legalità che non corrispondono, da parte pubblica, ad altrettanta attenzione. Perché chiedete ai cittadini cose che neppure voi siete in grado di assicurare?”