Dopo l’uccisione di Alessandro Scopece, detto il Cinghiale, un ragazzino del quartiere è entrato in chiesa, al Sacro Cuore, il fulcro vitale di Via Lucera proprio di fronte all’autolavaggio dell’assassinio. Era tremante, ha invocato la mamma.
Tutta la comunità salesiana insieme al presidio di Libera si è raccolta intorno a San Giovanni Bosco, il cui murale campeggia lungo la strada e offre la sua migliore visuale proprio dal luogo dell’omicidio. Non bastano le azioni del progetto Rigenerazioni. Occorre essere ancora più presenti. Lo ha detto Federica Bianchi di Libera, ma anche Massimo Marino referente dell’Aps Sacro Cuore e don Antonio, sacerdote della comunità e della casa alloggio.
Tanti i ragazzi e i parrocchiani che insieme a Daniela Marcone e agli altri attivisti hanno fatto sentire la propria presenza. “La mafia uccide, il silenzio pure”.