Con 225 voti a favore e 158 contrari la Camera, con scrutinio segreto, ha accolto le dimissioni di Elio Vito, presentate dopo la decisione di lasciare Forza Italia. Vito ha lasciato il partito e, contestualmente, rassegnato le dimissioni dal mandato parlamentare. La decisione, preannunciata il 18 giugno scorso, è stata ufficializzata il giorno seguente con una lettera inviata a Roberto Fico in cui rendeva pubbliche le sue ragioni. Questo scenario, dunque, permetterebbe alla foggiana Michaela Di Donna di entrare in Parlamento, alla Camera. L’ultimo passaggio burocratico è la riunione della Giunta delle elezioni, durante la sessione finalizzata ad individuare chi ha effettivamente diritto a subentrare. Il passo successivo è la proclamazione, che potrebbe arrivare anche in giornata. Un salto enorme per la dirigente di Forza Italia, cognata dell’ex sindaco di Foggia Franco Landella – la sua amministrazione è stata sciolta per mafia -, era passata con lui in Lega due anni fa.
La decisione di Vito
“Signor Presidente della Camera dei deputati, a seguito della mia decisione di lasciare Forza Italia, il partito nelle cui liste sono stato eletto, rassegno le mie dimissioni dal mandato parlamentare”, scriveva Vito. “Mi auguro – aggiungeva – che questa decisione possa contribuire ad aiutare le giovani ed i giovani del nostro Paese a ritrovare il senso della fiducia nelle istituzioni, nel Parlamento e più in generale nella politica”. La decisione, spiegava, è stata motivata, da “cose molto gravi che mi rendono impossibile continuare a militare in Forza Italia”. “La prima -elencava – riguarda le affermazioni di Berlusconi sull’aggressione russa dell’Ucraina che se da una parte sono state formalmente di condanna, dall’altra sono state elogiative di Putin, critiche verso le leadership occidentali e di comprensione verso presunte ragioni della Russia”.
“Da ultimo, l’apparentamento a Lucca con formazioni estremistiche di destra. L’antifascismo è un valore costitutivo la Repubblica rispetto al quale non vi può essere alcuna deroga, soprattutto in questo momento storico, quando sono tornati gravi episodi di violenza squadrista”, aggiungeva.
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