Paolo Mieli, l’ospite d’onore del Vieste Archeofilm, il festival del cinema di archeologia e ambiente. Il giornalista e scrittore, già direttore del Corriere della Sera e de La Stampa, ha presentato il suo ultimo saggio intitolato il Tribunale della Storia, ma ha spaziato anche sui diversi temi di attualità, ad iniziare dalla politica, la sua grande passione. “C’è grande confusione. Il Movimento 5 Stelle è fortemente indeciso se uscire dal Governo. Se dovesse uscire tornerebbe alle origini per cavalcare le sue istanze, rimanendo dentro conserverebbe alcuni ministri, anche uno lo ha perso. Nel frattempo Conte continua a tenere il piede in due staffe. Lunedì ne sapremo di più, anche se l’ex presidente pare intenzionato a sostenere il Governo Draghi. Se invece se ne dovessero uscire, si andrebbe a votare ad ottobre. Altrimenti il voto a marzo o addirittura a maggio. Io resto dell’opinione che prima si vota meglio è”.
Chi vincerà? “Non esistono favoriti – aggiunge Mieli – e i sondaggi lasciano il tempo che trovano. Le due coalizioni sono disunite e le sorprese sono dietro l’angolo”.
Covid punto e a capo. “I governi di tutto il mondo sono ormai rassegnati a farlo circolare tranquillamente, e che Dio ce la mandi buona”. La guerra? “Durerà ancora per tanto tempo, fino a quando i russi si ritireranno, e non mi sembra lo facciano domani. I bombardamenti continuano, i morti e i feriti aumentano, non vedo una pace vera imminente”.