“Non dite che non ve lo avevamo detto. Dismettere le USCA era una pessima idea”. Lo ha dichiarato l’epidemiologo ed ex assessore alla Salute della Puglia, Pier Luigi Lopalco. “Leggi e regolamenti permettevano di tenerle in piedi fino al giugno 2022. Praticamente tutte le Regioni le hanno dismesse ben in anticipo. Ragioni di budget. Legittimo – ha detto -. Ora con un aumento dei casi che giunge come una tempesta perfetta nel bel mezzo di un’ondata di calore e con le crisi ataviche di personale nei nostri reparti di emergenza-urgenza, la mancanza delle USCA si sente, eccome”.
“Chi diceva che l’errore più grande che avremmo potuto fare dopo la pandemia sarebbe stato dimenticarne la lezione, aveva ragione – ha aggiunto -. Le USCA costavano troppo? Se ne poteva rivedere il modello, per esempio rimodellandole con un solo medico, o affiancandole con team di infermieri esperti dotati di attrezzature di telemedicina. Quanto costa ora un paziente con la febbre che si presenta ad un pronto soccorso affollato? E quanto costa un ricovero che avremmo potuto evitare se solo ci fosse qualcuno che prescrive al paziente a rischio una confezione di antivirale?
Se vogliamo ‘convivere con il virus’ – ha concluso – dobbiamo lasciarci alle spalle la sanità dei legacci burocratici. La sanità di domani deve essere molto più flessibile e reattiva. Perché il virus, quando decide di mutare, non chiede il permesso al Ministero delle Finanze”.