È ancora aperto il bando di gara per l’affidamento della gestione del servizio per la manutenzione del verde pubblico orizzontale e verticale 2022/2025, per un importo complessivo di 4.475.986,61 euro che prevede i servizi di sfalcio delle aree a verde, delle banchine e delle scarpate, la raccolta delle foglie, la irrigazione e il diserbo chimico oltre alla manutenzione degli alberi, con potatura di siepi ed arbusti e il servizio di raccolta e trasporto a smaltimento di rifiuti vegetali provenienti da aree verdi. Le procedure affidate al Rup Pio Francesco D’Orta si chiuderanno il 22 giugno, data dopo la quale seguiranno l’apertura delle buste, il giudizio della commissione e l’aggiudicazione finale.
In questa fase sono arrivate cinque richieste di chiarimenti da parte delle possibili imprese partecipanti tra cui anche una richiesta schietta sulla clausola sociale e sul possibile assorbimento del personale ora in forza a Foggia Più Verde, i cui contorni e legami con la criminalità organizzata erano finiti dentro la relazione prefettizia di scioglimento del Comune di Foggia per infiltrazioni mafiose.
Mentre si esplicano quindi le procedure di gara, la città vive una profonda agonia sul verde pubblico. Non c’è strada a Foggia che non abbia erbacce infestanti e spesso spinose, fili d’erba secchi tra le aiuole delle alberature con gravi problemi di igiene e con una presenza molesta di insetti anche in prossimità di luoghi frequentati da categorie fragili, come anziani e bambini.
È tale il degrado causato dall’assenza di servizio di manutenzione del verde che i cittadini, ormai delusi dell’ente pubblico finanche in epoca di commissariamento, cominciano a far da sé. È accaduto questa mattina in Via Capozzi nei pressi della parrocchia di San Michele. Ignazio proprietario di un bar insieme ad altri cittadini ha ripulito i marciapiedi dalle erbacce secche all’angolo tra Via Crispi e Via Capozzi, raccogliendo non solo materiale vegetale secco ma anche un po’ di rifiuti urbani.
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