I carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione emesso dalla Procura della Repubblica del capoluogo pugliese, per la ricerca di database, titoli abilitativi o altri documenti volti a riscontrare l’esistenza di accordi delittuosi che sarebbero stati posti in essere in occasione della pubblicazione dei vari bandi di concorso idonei ad alterare le procedure di gara.
In particolare, i militari dell’Arma sono stati incaricati dall’autorità giudiziaria di ricercare, nell’eventuale disponibilità del direttore generale dell’Adisu, Gavino Nuzzo, documenti necessari ad accertare l’esistenza di un’eventuale collusione o di accordi preesistenti tra gli indagati, relativi alla citate procedure concorsuali e a riscontare le modalità con le quali sarebbero stati precostituiti, presso un’università telematica, dei titoli e dei requisiti per la partecipazione da parte dei vari candidati alla predette selezioni.
Secondo l’impostazione accusatoria della Procura della Repubblica di Bari (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), infatti, il direttore generale della menzionata agenzia regionale, docente di Economia presso un’università telematica e relativo direttore amministrativo sino a pochi anni fa, avrebbe turbato le procedure di gara volte all’assegnazione di talune posizioni di rilievo in quell’ambito, nonché, attestando il falso, nominato quale legale per la difesa dell’agenzia in un giudizio di appello il direttore scientifico dell’università.
Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo e della locale Sezione di Polizia Giudiziaria, hanno consentito di ricostruire un quadro indiziario secondo cui l’indagato avrebbe nominato delle commissioni esaminatrici delle procedure concorsuali Adisu Puglia, assegnando il ruolo di presidente di commissione a sé stesso o ad altri soggetti, con incarichi presso l’università telematica. In tal modo, avrebbe garantito l’assegnazione di incarichi, di nomine e di posizioni di impiego presso l’Adisu, turbando la regolarità delle gare e attribuendoli a soggetti appartenenti al partito politico Sud al Centro ovvero collegati all’Università telematica e ai quali garantiva il conseguimento dei titoli abilitativi, presso la stessa università, necessari per ottenere gli incarichi o per partecipare ai concorsi banditi dall’Adisu.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari, e che l’eventuale colpevolezza degli indagati in ordine ai reati contestati dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.