Dopo le dichiarazioni del neo pentito Patrizio Villani, potrebbe cambiare la storia giudiziaria del processo Panunzio. Gli avvocati di Donato Delli Carri, indicato dal testimone di giustizia Mario Nero come il killer del costruttore, starebbero valutando di chiedere la revisione del procedimento penale. “È un nuovo elemento di indagine molto interessante”, il commento di uno dei legali dell’uomo. Il nuovo elemento di indagine lo ha raccontato il pentito secondo cui fu Federico Trisciuoglio a premere il grilletto e non Delli Carri che avrebbe avuto un ruolo marginale. Una versione avvalorata da un altro collaboratore di giustizia che già agli inizi degli anni Duemila riferì agli inquirenti che l’esecutore materiale fu Trisciuoglio al quale sarebbero stati dati 500 milioni di lire per commettere il delitto. Il mandato sarebbe arrivato dal mondo del mattone foggiano, forse per questioni di concorrenza e di leadership nell’edilizia locale. Secondo il racconto del pentito dell’epoca, avrebbero avuto un ruolo anche due nomi storici della malavita locale, Franco Spiritoso e Tonino Vinciguerra, entrambi deceduti negli anni a seguire, vittime a loro volta di agguati sanguinari.
Spiritoso – la tesi del collaboratore di giustizia nei primi anni Duemila – avrebbe pagato Delli Carri affinché quest’ultimo rispettasse il “codice d’onore mafioso” non rivelando il nome del vero assassino agli inquirenti. Per l’omicidio Panunzio, Delli Carri si fece oltre venti anni di galera, poi andò a vivere a Rimini dove venne arrestato nuovamente nel 2020, al termine dell’operazione antimafia “Grande Carro”. Lui e suo fratello Franco avrebbero guidato un’organizzazione criminale, costola del clan Sinesi-Francavilla (i Delli Carri sono nipoti del boss Roberto Sinesi), nella gestione di numerose attività illecite tra le quali l’infiltrazione nel mondo dei fondi europei, grazie a politici e professionisti compiacenti. Il processo “Grande Carro” è iniziato da pochi mesi, intanto a Delli Carri sono stati concessi i domiciliari che sta scontando in un’abitazione di Rimini. E, nel frattempo, starebbe meditando una clamorosa richiesta di revisione del processo per l’omicidio Panunzio, un fatto di cronaca risalente al lontano 1992. (In alto, Panunzio; sotto, Trisciuoglio e Delli Carri; sullo sfondo, la scena del delitto)
Seguici anche su Instagram – Clicca qui