Un importante prelievo multiorgano è stato eseguito nei giorni scorsi in Casa Sollievo della Sofferenza: un intervento durato oltre 8 ore che ha coinvolto anestesisti e rianimatori dell’Ospedale di San Pio, affiancati da chirurghi pugliesi, campani e veneti.
“È stato un evento molto particolare – ha affermato Pasquale Vaira, direttore di Anestesia e Rianimazione 1 di Casa Sollievo – in quanto la donatrice, una donna di 52 anni mancata all’affetto dei suoi cari a causa di una trombosi cerebrale con consequenziale ictus ischemico, aveva organi in perfetto stato, motivo per quale è stato possibile prelevarli tutti”.
Il cuore, i reni e le cornee sono rimasti in Puglia, il fegato è stato trasportato in Campania mentre i polmoni in Veneto. “La donazione di organi rappresenta un atto di generosità non indifferente – ha concluso Vaira – è consolazione per i propri cari e certezza che anche nella morte c’è sempre una speranza”.
Come manifestare il consenso alla donazione di organi
In Italia tutti i cittadini maggiorenni possono dichiarare la volontà di consenso o di diniego alla donazione dopo la morte, nei seguenti modi:
- la registrazione presso l’Asl o il medico di famiglia
- la compilazione del “tesserino blu” del Ministero della Salute o del tesserino di una delle associazioni di settore, da conservare insieme ai documenti personali;
- qualunque dichiarazione scritta con nome, cognome, data di nascita, dichiarazione di volontà (positiva o negativa), data e firma da conservare tra i documenti personali;
- atto olografo dell’Associazione Italiana Donatori di Organi (AIDO).
- all’anagrafe in fase di richiesta o rinnovo della carta d’identità
Tutti questi dati vengono inseriti e custoditi in sicurezza dal Centro Nazionale Trapianti del Ministero della Salute e possono essere consultati, 24 ore su 24 e in modalità sicura, solo dai medici del coordinamento.