Per 20 giorni, i cavalli stalloni sembravano ormai destinati ad un viaggio senza ritorno da Foggia. In direzione Martina Franca. Ma oggi se ne è finalmente scongiurata la partenza. È datata 11 aprile la nota dell’Associazione Nazionale Allevatori del cavallo delle Murge e dell’asino di Martina Franca ( ANAMF), con la quale l’organizzazione comunicava la disponibilità ad assumere la gestione del patrimonio di soggetti e documenti dell’ex Incremento Ippico di Foggia.
Tutto sembrava far prevalere le ragioni del trasferimento. Nel maggio del 2021, infatti, il Ministero delle Politiche Agricole ha concesso il prestigioso riconoscimento di “Ente selezionatore” all’Associazione Nazionale Allevatori del cavallo delle Murge e dell’asino di Martina Franca ( ANAMF). In prima linea per il risultato ottenuto non solo il presidente dell’Anamf, Leonardo Fusillo e l’intero Consiglio direttivo che, insieme all’Amministrazione comunale, hanno portato avanti e vinto una complessa sfida politica e istituzionale, ma anche la Prefettura, la Regione e i vari politici del territorio, tra cui l’onorevole Giampaolo Cassese e l’attuale Assessore alle politiche agricole della Regione Puglia Donato Pentassuglia, originario del territorio. E con loro anche il consigliere regionale di Martina Giacomo Conserva.
Ma quest’oggi è arrivato il parere negativo della Regione Puglia, anticipato anche da una sollevazione consiliare, guidata dall’altro leghista, stavolta foggiano, Joseph Splendido.
“Apprendo che l’Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo delle Murge e dell’Asino di Martina Franca ha fatto richiesta alla Regione Puglia di entrare in possesso del patrimonio genetico e documentale razze “Cavallo Murgese” e “Asino di Martina Franca”. Dare seguito ad una simile richiesta configurerebbe l’ennesimo, inaccettabile scippo ai danni del territorio di Foggia e della Capitanata, storicamente sede dell’Istituto Regionale di Incremento Ippico di Foggia (I.R.I.I.P.), già Regio Deposito Cavalli Stalloni di Foggia, sede ufficiale delle due razze summenzionate”, aveva scritto il legale salviniano nella sua interrogazione.
In realtà alla Regione al momento interessa la funzione pubblica di tutela e salvaguardia delle razze ippiche, che verrebbe sottratta e messa a rischio affidando cavalli e asini ad una associazione di allevatori privati. Infatti il Dipartimento regionale è molto chiaro nella determinazione che dà parere negativo alla richiesta dell’Anamf: “In cima alle priorità gestionali degli equidi vi è il benessere animale, monitorato costantemente dai continui controlli da parte dell’Asl di competenza”.