Dovrebbero aderire tutti i partiti del centrodestra, compresi Lega e Fratelli d’Italia, nella lista civica del dirigente azzurro di lungo corso Felice Scirpoli, che si candida alla carica di sindaco di Monte Sant’Angelo contro il primo cittadino uscente del centrosinistra Pierpaolo D’Arienzo.
L’ex dg Asl, Donato Troiano, che ancora aveva ambizioni, ha trovato nell’avvocato forzista il suo front man, mentre è ancora in forse l’opzione di Andrea Ciliberti, che dovrebbe però rientrare in queste ore, accomodandosi nell’alleanza del tavolo del centrodestra. Sarà una importante sfida a due quindi, con il MoVimento 5 Stelle ancora incerto se proporre una sua lista con proprio candidato, ma sicuramente più vicino al piddino che non a Scirpoli. Sulla carta il centrosinistra, stavolta non dilaniato da divisioni interne, dovrebbe avere più di una chance. Ma Scirpoli potrebbe aggregare molti delusi delle ultime azioni amministrative dem.
Sui social, in un lungo post emozionale, e con la foto della sua candidatura, il legale del paese dell’Arcangelo ha spiegato le ragioni del suo impegno: “Girando per le vie della città, leggendo i messaggi ricevuti, rispondendo alle tante telefonate, ho capito che i montanari non chiedono l’impossibile – ha scritto -, ma chiedono di essere ascoltati: ogni singolo cittadino mi ha mostrato il bisogno civico di essere artefice del proprio destino e del futuro della nostra Monte Sant’Angelo. Tante madri e tanti padri, tanti giovani e meno giovani mi hanno chiesto un impegno concreto e immediato a servizio della nostra comunità. Non ho voluto sottrarmi. Monte Sant’Angelo, la mia, la nostra angelica Città, mi ha sempre inondato di affetto, di vicinanza nei momenti difficili, di rispetto per il prossimo, del buon vivere civile, di grande tolleranza”.
I simpatizzanti del suo competitor non lesinano però di far notare come lo stesso Scirpoli, che oggi si presenta con la “sua faccia pulita” e come simbolo del cambiamento sia stato però vicesindaco ai tempi dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.
È tale il legame con alcuni mondi imprenditoriali e politici che nella lista di Scirpoli dovrebbero figurare anche gli ex incandidabili, che ormai hanno completato la loro maggese di un turno elettorale fuori dalle istituzioni, primo fra tutti Damiano Totaro.
Sarà un grande elettore di Scirpoli anche il dirigente Mimmo Rignanese, assai marginalizzato nella sua influenza di palazzo dall’amministrazione D’Arienzo. “Tutto un mondo si ripresenta in blocco grazie alla faccia pulita di Scirpoli”, è la constatazione degli elettori del sindaco uscente.