Legalità, civismi e ripartenze per Foggia. I nomi dei possibili candidati sindaci dopo il commissariamento

Il prossimo candidato o candidata sindaco/a non potrà prescindere dal tema forte della legalità, declinato nella composizione delle liste, nei programmi e nelle idee per il governo della città

“Foggia ha bisogno di una rivoluzione etica, di cui devono farsi carico le tante persone oneste che non hanno rinunciato alle proprie difese immunitarie contro la criminalità. La questione morale va posta al centro di qualsiasi progetto di rinascita della città”. Le parole forti del pm Antonio Laronga, pronunciate nel corso del convegno in memoria di Francesco Marcone, ucciso 27 anni fa dalla mafia, hanno sancito una consapevolezza dei partiti e dei vari movimenti attivi a Foggia.

Il prossimo candidato o candidata sindaco/a non potrà prescindere dal tema forte della legalità, declinato nella composizione delle liste, nei programmi e nelle idee per il governo della città. Ecco perché in molti sono convinti che il candidato/a debba appartenere al fronte largo della lotta alla mafia e alla corruzione o debba essere un uomo o una donna di legge.

I LEGALITARI

Non è un mistero che tanti nel centrosinistra guardino a Daniela Marcone, rappresentante di Libera, come prossima proposta per il futuro di Foggia, dopo i mesi di commissariamento per lo scioglimento per mafia, che tutti credono saranno 18. La sua figura è stata anche suggerita e apprezzata dall’onorevole Michele Bordo, che qualche settimana fa sulla stampa regionale ha fatto un vero e proprio endorsement. Marcone ha dalla sua una rete assai radicata sul territorio molto più pronta e “militarizzata” di quanto non fosse quella dell’ex candidato sindaco del centrosinistra Pippo Cavaliere. E lo dimostrano le “chiamate” di Libera, sempre molto partecipate.

Qualcuno mormora anche il nome di Lino Panunzio, figlio dell’imprenditore Giovanni Panunzio ucciso dalla mafia il 6 novembre del 1992 mentre si stava approvando in Consiglio comunale il Prg Benevolo. Dopo la sua lettera alla città, più di un bene informato lo colloca tra i papabili di un progetto di rinascita civico per Foggia.

Nel centrosinistra c’è anche chi apertamente lavora per Vladimir Luxuria, che nella sede dell’Avis non ha negato di voler spendersi in maniera più attiva per Foggia. Né ha escluso una possibile discesa in campo. La neonata associazione Libertà Civile di Alessio Lusuriello e Antonio Vannella, potrebbe essere una piattaforma di base per la proposta.

L’imprenditore Luca Vigilante, ormai simbolo antimafia e membro dell’associazione antiracket Fratelli Luciani, ha già smentito un suo interessamento per la vita politica, ma molti vedono in lui la persona giusta per una ripartenza. Dall’Osservatorio della Legalità di Confindustria qualcuno fa il nome del suo presidente, il giudice Massimo Lucianetti, il quale potrebbe spingere anche sua figlia, l’avvocata Valentina, che già alle scorse elezioni sarebbe stata la sindaca ombra dell’eventuale maggioranza Cavaliere, con un ruolo di primo piano in Giunta.

Non sono pochi i foggiani che apprezzerebbero la candidatura di un magistrato come Antonio Laronga, autore del fortunato libro “Quarta Mafia”. Quello del 31 marzo è stato, dallo scioglimento, il discorso più politico pronunciato a Foggia dopo il trauma della mafia nel Palazzo.

Ma proprio a sinistra più di un esponente boccia la tentazione di un sindaco magistrato. Quella stagione sembra finita con Michele Emiliano e Luigi De Magistris. Del resto Foggia ha già avuto Orazio Ciliberti, dice un segretario di partito. Ancora indefinita la strategia del MoVimento 5 Stelle per Foggia. Un ex pentastellato è però già in corsa: si tratta di Rocco Scarnecchia. 

CIVISMI

Pensa alla Politica Pulita Giuseppe Mainiero, che potrebbe ritentare la carta della sua candidatura a sindaco con una propria lista civica. Così come potrebbe andare da solo aggregando energie intorno al suo Progetto ConCittadino Antonio De Sabato, assai attivo sul fronte legalitario anche in sinergia con il movimento La Società Civile.

Alcuni osservatori supportano per Foggia un modello simile a quello di Manfredonia attuato da Gianni Rotice ossia un imprenditore o un professionista o un civil servant che si proponga con la sua lista civica per poi aggregare attorno a sé i partiti, così come successo nel Golfo con il centrodestra e i simboli arrivati solo dopo l’annuncio della candidatura dell’ex numero uno di Confindustria.

Tra le persone più in vista ci sono senza dubbio l’attuale presidente di Ance Ivano Chierici, l’ingegner Marcello Salvatori e la professoressa Milena Senigallia, ex prorettora e attuale vicepresidente di Impresa Puglia di Michele D’Alba. Non è passata inosservata neppure l’ospitata al Chiaro di Luna del noto cardiologo Sandro Villella, divenuto un cittadino attivo con il gruppo de Gli Amici del Viale.

NELLE MACERIE DEL CENTRODESTRA

Al momento il centrodestra non ha ancora nomi, come riferisce un insider. Si è affacciata Annamaria Fallucchi, la donna fittiana più votata del centrodestra pugliese. C’è chi sponsorizza apertamente la candidatura di Anna Paola Giuliani, che gode della stima di molti salotti buoni della città e ha dalla sua parte la tecnostruttura del Comune di Foggia. Avrebbe invece rifiutato un impegno diretto l’avvocato ed ex presidente dell’Ordine Tonio Ciarambino, laddove invece resiste il fan club dell’attuale presidente, Gianluca Ursitti, amico fraterno di Fabio Porreca. Se Fallucchi fosse candidata capolista nei Fratelli d’Italia, al Comune di Foggia si potrebbe giocare la carta Ursitti.

Resta l’incognita Landella, dichiarato incandidabile in primo grado. Secondo i rumors se non troverà asilo in nessun partito, preparerà delle liste civiche con sua cognata Michaela Di Donna candidata sindaca. Una operazione più psicologica che politica, secondo molti. I Fratelli d’Italia con il vento in poppa sono orientati o per un magistrato (40/50anni) o su una personalità ben definita nel campo giuridico con liste civiche da affiancare al partito. La Lega potrebbe puntare sui suoi dirigenti: Antonio Viggiano e Raimondo Ursitti in testa. (In alto, da sinistra, Marcone, Mainiero, Fallucchi e Giuliani; sotto, Panunzio, Di Donna, Ursitti e Luxuria)

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