Volge al termine il progetto “Ragazzi Sprint” che ha avuto luogo nell’Ambito Sociale di Cerignola. L’iniziativa – finanziata dalla Regione Puglia tramite l’Avviso Pubblico Discrimination Free Puglia – è nata per promuovere l’inclusione sociale, la lotta alla povertà ed ogni forma di discriminazione attraverso attività di informazione, sensibilizzazione, prevenzione e sostegno a minori stranieri non accompagnati. Nel convegno, tenutosi ieri a palazzo di città, le parti coinvolte hanno tracciato un bilancio di questo progetto che sta per concludersi. Un progetto che, visto l’attuale ed ulteriore emergenza che riguarda i minori non accompagnati che fuggono dalla guerra, è risultato quanto mai attinente all’attualità.
Le specifiche del progetto sono state presentate da Maria Dibisceglia, vice-sindaco del Comune di Cerignola ed assessore al Welfare e da Marcello Colopi, della cooperativa Di Benedetto. Al percorso hanno partecipato 14 ragazzi, 13 maschi ed una ragazza. Di questi, 12 provenivano dal Bangladesh, uno dalla Guinea, mentre l’unica ragazza era della Costa d’Avorio. Tutti i partecipanti sono stati ospiti delle comunità gestite dalle cooperative sociali Un mondo a colori ed Un sorriso per tutti. Attraverso il progetto, dunque, i giovani sono stati avviati in diversi percorsi di formazione: alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana, alfabetizzazione digitale, corso per educatori animatori sportivi.
Nel corso del convegno conclusivo è stato anche presentato il report di ricerca del progetto “Come ali di farfalla”, il cui titolo trae ispirazione dalla storia di migrazione della minore che ha partecipato. Il report approfondisce il tema dei minori stranieri non accompagnati, le rotte dei viaggi dei bambini per raggiungere l’Italia e raccoglie le storie dei giovani partecipanti. “Il report non racconta solo le storie, ma analizza la tragedia delle immigrazioni forzate come quella a cui stiamo assistendo in questi giorni di guerra in Ucraina – ha affermato la Dibisceglia. La nostra città già da alcuni anni ha attivato la rete di protezione utile a tutelare per persone in fuga dalla guerra e lavoreremo per rafforzare il nostro sistema di accoglienza, al fine di raggiungere un’accoglienza integrata che possa consentire a ciascuno di questi ragazzi di avere un percorso di autonomia e di emancipazione. L’integrazione professionale – conclude Dibisceglia – è l’elemento fondamentale che ci permette anche come Ambito Territoriale di far quel salto importante sul fronte dell’accoglienza e dell’inclusione sociale”.