Prove di dialogo tra i comuni dei Monti Dauni e la Regione Puglia. Un appuntamento importante si è tenuto a Bovino, il 18 marzo scorso, alla presenza di tutti i sindaci insigniti della bandiera arancione, e degli esponenti politici della regione Puglia, Rosa Barone (assessore Welfare) e Grazia Di Bari (consigliera delegata per la valorizzazione di piccoli borghi).
L’incontro, moderato e introdotto da Luigi Ruberto (Club Liberal Monti Dauni), ha segnato l’avvio della interlocuzione istituzionale. “Queste aree cosiddette marginali, e segnate da un forte spopolamento, oltre che da un’economia fragilissima, necessiterebbero di un intervento variegato – ha spiegato Ruberto -. Dal recupero della viabilità provinciale, alla valorizzazione dei boschi, al rilancio del patto territoriale, alla promozione congiunta e condivisa dei borghi partendo da quelli arancioni, che sono la punta di diamante dei comuni dei Monti Dauni. Per fare questo però, servono politiche territoriali condivise, dialogo costante tra regione e comuni, e la costruzione di una vera sensibilità che passa dagli operatori economici in primis, sino ai cittadini”.
C’è tanta strada da fare, dunque. I comuni bandiera arancione, dopo il riconoscimento non hanno ancora costruito quell’azione culturale ed economica tesa a coinvolgere nel progetto cittadini ed operatori. “E’ questa la sfida del futuro – spiegano dal Club -. Così come è, il porre in essere un progetto turistico di distretto tra i comuni arancioni condiviso, anche con tour operator nazionali, questi luoghi sono di fatti ancora sconosciuti ai più e agli stessi pugliesi. La vera sfida dunque è fare arrivare in questi luoghi in modo strutturale visitatori, non occasionali, ma che possano ritornare in modo costante. Bisogna in concreto costruire anche una nuova narrazione per questi luoghi e questi territori, che per decenni hanno sofferto il predominio delle città più popolose.
Negli ultimi decenni per molti aspetti i Monti Dauni si sono resi protagonisti di un riscatto politico, sociale e in parte anche economico, seppur minimale. Negli anni sono stati movimentati milioni di euro per queste aree, tra fondi Statali e regionali, ma non è bastato, gli investimenti negli ultimi decenni sono stati tutti spesi per opere pubbliche, una scelta da invertire. Servono investimenti a sostegno delle attività economiche, del recupero e valorizzazione dei borghi, del digital divide, dei giovani, servono investimenti immateriali in risorse umane. La vera sfida dunque è attirare nuovi visitatori e nuovi residenti, ma anche trattenere parte dei giovani formati, che possono essere futura classe dirigente ed imprenditoriale. Serve un progetto di ampio respiro, serve ottimismo e condivisione delle idee, serve crederci”.
La Regione Puglia ha garantito massima apertura e collaborazione. “Un primo passo importante che la Regione Puglia potrebbe fare è investire in modo strutturale per i prossimi anni sulla promozione territoriale di questi comuni – conclude Ruberto – e di queste aree per farle conoscere a quel segmento di visitatori che potrebbe incidere in modo decisivo sulla loro salvezza. Ora ci si augura che si crei un tavolo permanente a Bari per accompagnare questi luoghi verso un cammino condiviso e fattivo”.