A Roseto la “grande neve” come 400 anni fa, giorno di San Filippo Neri. E la sindaca sogna piste da sci

L’episodio storico ricordato dal parroco della Chiesa Madre, Don Stefano Tronco. Lucilla Parisi: “Magari nevicasse di più, possiamo pensare a sviluppare anche il turismo invernale”

Nell’anno in cui si celebrano i 400 anni della canonizzazione di San Filippo Neri, il patrono di Roseto Valfortore, è tornata la grande neve. Esattamente come nel 1622 quando il parroco Don Santo De Santis di ritorno da Roma, dove partecipò alla canonizzazione di san Filippo, trovò il suo paese sotto una spessa coltre bianca. Esattamente come in questi giorni. E a ricordare l’episodio storico è stato l’attuale parroco della Chiesa Madre di Roseto, Don Stefano Tronco. Noi siamo andati nel piccolo borgo dei Monti Dauni per farci raccontare il nesso tra la neve, San Filippo e Roseto. Abbiamo incontrato anche la sindaca, Lucilla Parisi, che dice di rivolgersi più spesso al Santo per invocare la neve. “Magari nevicasse di più, possiamo pensare a sviluppare anche il turismo invernale. Nei dintorni di Roseto abbiamo la possibilità di realizzare piste di sci di fondo e percorsi per ciaspolate”.

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