La Procura di Lecce ha chiesto anche la confisca diretta delle banconote, 1,2 milioni di euro in contanti, trovate contestualmente agli arresti, nell’aprile 2021, in casa del figlio dell’avvocato Chiariello nascoste in borsoni.
Nel processo gli imputati sono nove. Oltre De Benedictis e Chiariello, entrambi tuttora agli arresti domiciliari, la Procura di Lecce ha chiesto altre 6 condanne e 1 assoluzione. In particolare, i pm hanno chiesto la condanna a 4 anni di reclusione per il figlio di Chiariello, Alberto, anche lui avvocato penalista e anche per l’avvocatessa dello stesso studio legale Marianna Casadibari.
La condanna a 4 anni e 8 mesi di reclusione è stata chiesta per un carabiniere che risponde di corruzione e di rivelazione del segreto d’ufficio.
Per tre dei quattro imputati che secondo i magistrati salentini avrebbero usufruito delle scarcerazioni frutto degli accordi corruttivi, Danilo Pietro della Malva (da pochi mesi collaboratore di giustizia, ndr), Roberto Dello Russo e Antonio Ippedico, la richiesta è di 3 anni e 8 mesi di reclusione.
La Procura ha chiesto infine l’assoluzione per il nono imputato, l’avvocato Pio Michele Gianquitto, anche lui – nella iniziale impostazione accusatoria – tra i destinatari di provvedimenti cautelari favorevoli in cambio di denaro.
Nel processo sono costituiti parti civili la Presidenza del Consiglio dei ministri, i Ministeri della Difesa e della Giustizia e il Consiglio dell’ordine degli avvocati di Bari. (fonte gazzettadelmezzogiorno) In alto, De Benedictis, Chiariello e Della Malva; sullo sfondo, l’ex gip mentre conta i soldi