Chi sperava di conoscere dettagli sull’aumento della sosta tariffata, sulla chiusura delle scuole comunali per l’infanzia o su altri appalti foggiani è rimasto deluso. La commissaria Marilisa Magno ha risposto alle domande degli studenti dell’Unifg e delle scuole superiori nell’incontro seminario dedicato allo strumento legislativo dello scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose. Ma non ha fornito nessun riferimento alla sua attività commissariale al Comune di Foggia. Non è una politica, non risponde. Lo ha ribadito. Per lei parlano gli atti amministrativi, ha detto più volte. Insomma, occorre scartabellare quotidianamente l’albo pretorio del sito istituzionale per conoscere cosa ha in animo di fare e cosa ha già deciso insieme ai due colleghi commissari.
Tuttavia Magno è stata netta su alcune tematiche, lanciando anche appelli fragorosi. “Non ritengo di esprimermi sul Comune di Foggia. Sta ai cittadini nominare una classe politica che goda della loro fiducia e che si muova nella legalità. La fiducia deve esserci sempre. Dobbiamo pensare positivo. Non vorrei discutere dell’attività del Comune perché si esplica in atti amministrativi”. A chi come Mario Cagiano, studente e attivista di Ottavia le ha chiesto una programmazione sulle politiche sociali, Magno ha ribattuto evidenziando, tra le righe, anche un’eccessiva stasi della società civile.
“Le stesse associazioni possono proporre delle attività, ci può e ci deve essere un confronto. Non mettiamoci sempre dalla parte critica, fate delle proposte. Ci sono una serie di finanziamenti regionali per l’antimafia sociale. Stiamo studiando e coinvolgeremo le associazioni. Vi dovete impegnare affinché questo territorio esca dalle cronache nere e dalle cronache sugli ultimi posti d’Italia. Mi piacerebbe se Foggia risalisse un po’ da quegli ultimi posti in cui viene classificata”, ha commentato. Se non c’è stata rotazione tra i dirigenti è per l’assenza di personale nell’apparato burocratico, ha riferito con un’altra perifrasi larga rispondendo all’attivista Francesco Strippoli.
Una giovane ha chiesto conto della sicurezza urbana nelle ore notturne. “Si stanno avendo dei risultati sul controllo del territorio, in tutte le zone, ma la coperta è corta anche per la Polizia locale. La strada per la sicurezza della città è tracciata. Non si può militarizzare il territorio, gli anticorpi devono arrivare dalla comunità, facendo rete e denunciando e mettendosi accanto alle forze di polizia”.
Gli studenti di giurisprudenza si stanno preparando alla programmazione delle attività antimafia vinte col progetto presentato a Palermo alla Fondazione Falcone. Ne ha parlato Luigi Quatraro: “Lo scioglimento ha rappresentato una frattura. Ma è compito nostro eleggere rappresentanti dignitosi, noi vogliamo riprenderci le redini della città. L’Unifg ha fatto della sua terza missione la prima con uno spirito degno di stima. Il mio è un appello a restare e a non scappare come soluzione estrema: credo che sia necessario non demordere e indietreggiare di un millimetro per riconquistare gli spazi che ci sono stati sottratti da chi pratica violenza”.