
Regnava la mortificazione, per qualcuno addirittura la depressione, nella direzione provinciale del Partito democratico di ieri sera. La notizia della bocciatura del ricorso da parte del Consiglio di Stato e la definitiva esclusione dalla competizione elettorale per il rinnovo del Consiglio provinciale ha scosso tutti i dirigenti e gli amministratori dem. Non tutti vogliono dirottare i loro voti sui candidati della lista emilianista promossa dai consiglieri regionali Sergio Clemente e Antonio Tutolo, dal civico Rosario Cusmai e dal MoVimento 5 Stelle. Alcuni sindaci ed eletti preferiscono votare al di là di ogni schieramento per i propri colleghi paesani, per portare a Palazzo Dogana la propria municipalità. Tuttavia la maggior parte dei sindaci farà votare per candidati territoriali del centrosinistra. Michele Sementino e Lucrezia Cilenti, su tutti, sul Gargano.
Intanto ieri, dopo la lettura del documento a favore di Lia Azzarone e gli interventi di numerosi dirigenti, la segretaria provinciale ha accettato di ritirare le dimissioni. L’errore è globale, di tutto il partito, non solo della campionessa di consensi foggiana. Questa la linea assunta.
Ma comincia a far breccia una alternativa alla fedelissima del vicepresidente regionale Raffaele Piemontese. Il consigliere regionale Paolo Campo potrebbe radunare gli amministratori più vicini alla sua area politica e avanzare una candidatura al congresso.