“Vito Montanaro, capo del Dipartimento salute della Regione Puglia, è stato assolto con formula piena dal Tribunale di Matera. Non avevo mai avuto dubbi sulla innocenza del dottor Montanaro al punto da affidargli per ben due volte nel 2019 e nel 2021 il vertice amministrativo della Sanità Pugliese”. È il commento del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano appena appresa la notizia della sentenza di assoluzione piena del direttore dipartimento Salute Vito Montanaro, sentenza del Tribunale di Matera che arriva mentre entrambi sono in visita a San Giovanni Rotondo per l’inaugurazione di tre nuovi reparti.
“La giustizia – prosegue Emiliano – ha dunque ripristinato l’onore e la serenità di uno straordinario collaboratore che mi ha accompagnato sin dall’inizio del mio lavoro alla guida della sanità pugliese consentendo di raggiungere uno straordinario recupero nella classifica dei livelli essenziali di assistenza, portando la Puglia tra le migliori regioni italiane e di fronteggiare l’emergenza Covid in modo efficiente ed utile a tenere in sicurezza la nostra popolazione. Non posso che essere felice e rassicurato da questa sentenza. Rassicurato perché lui è un punto di riferimento per noi, con la sua professionalità, umanità e incrollabile spirito di servizio. Gioisco e mi commuovo con lui in questo momento, sapendo già che tra pochi istanti saremo nuovamente al lavoro per tutelare al meglio la salute dei pugliesi anche rispetto alle complessità legate alla pandemia”.
Oltre a Montanaro, assolto anche Marcello Pittella, ex presidente della Basilicata coinvolto nel processo sulla “sanitopoli” lucana. Nel luglio del 2018, l’ex governatore fu arrestato e posto ai domiciliari dalla Guardia di Finanza e in seguito si dimise, con le conseguenti elezioni del marzo 2019 vinte dal centrodestra guidato da Vito Bardi.
Tra i condannati – riporta Repubblica Bari – l’ex direttrice amministrativa dell’Asm (Azienda sanitaria di Matera), Maria Benedetto (cinque anni di reclusione), l’ex direttore generale dell’Asm, l’ex dirigente dell’Asp (Azienda sanitaria di Potenza), Giovanni Berardino Chiarelli (due anni e sei mesi di reclusione) e l’ex dirigente amministrativo del Crob di Rionero in Vulture (Potenza), Giovanni Amendola (due anni e sei mesi di reclusione). Condannate anche la funzionaria dell’Asm, Anna Rita Di Taranto (due anni di reclusione) il funzionario del Crob, Angela Capuano (un anno e quattro mesi di reclusione) e la dirigente dell’Asm, Maria Evangelista Taccardi (un anno di reclusione). Tra i condannati (due anni e sei mesi) Pietro Quinto, ex dg della Asl di Matera e recentemente nominato dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a commissario della nuova Agenzia della prevenzione.