Se nel resto della provincia tiene banco l’aumento del prezzo del pane che da questa settimana costa almeno 2,50 euro al kg, a Faeto piccolo centro dei Monti Dauni si fanno i conti con la ormai totale chiusura degli unici due forni del paese. Da ormai un mese il pane arriva dalla vicina Castelluccio Valmaggiore, “ma non è lo stesso pane che eravamo abituati a mangiare qui da noi”, ci raccontano alcuni cittadini. “Un altro servizio che viene a mancare, insieme a tanti altri”. Emilio e Lucia Micele sono gli ultimi fornai del paese ad avere cessato l’attività il mese scorso. “Abbiamo chiuso semplicemente perché con quota 100 sono andato in pensione – ci racconta Emilio -, e la legge non mi permette di continuare a lavorare. Nessuno dei miei figli ha voluto intraprendere questo mestiere perché impegnati in altri lavori, ed eccomi a dover chiudere il forno, con tanto dispiacere”. In precedenza aveva chiuso anche lo storico forno faetano di Pierino Simonelli.
“Purtroppo papà – ci dice la figlia Alessandra – non sta bene, ha seri problemi di salute e pertanto non poteva continuare a portare avanti questo difficile mestiere. E noi figli abbiamo scelto di fare altro”. Il sindaco, Michele Pavia, è già al lavoro per trovare qualcuno in grado di riprendere l’antica e tradizionale attività. “La chiusura concomitante degli unici due forni di Faeto non deve farci demordere. Mi appello sia ai miei concittadini ma anche ai residenti di altri comuni: venite ad aprire il forno, vi daremo una mano. La mia amministrazione è disposta ad aiutarvi attraverso i diversi strumenti di misura finanziaria che oggi possono garantire l’opportunità di avviare una nuova attività”.