L’associazione “Giovanni Panunzio – Eguaglianza Legalità Diritti” e la famiglia Panunzio comunicano che, in occasione del 29esimo anniversario dell’omicidio di Giovanni Panunzio per mano della mafia foggiana, si terrà una commemorazione del compianto imprenditore il prossimo 6 novembre alle 10 a Foggia in Piazza Giovanni Panunzio, di fronte alla stele eretta a ricordo dell’edile ucciso per essersi ribellato alla mafia e aver denunciato i suoi estorsori, alla presenza di un rappresentante degli attuali commissari straordinari del Comune di Foggia, “ai quali – scrivono dall’associazione – va ancora il nostro ringraziamento per l’intitolazione proprio a Giovanni Panunzio del bene confiscato alla mafia in località Salice Nuovo (l’ex villa del boss Vito Lanza, ndr)”.
Proprio il 6 novembre prossimo, come scelta fortemente simbolica da parte dell’Ente, verrà sottoscritta in Comune la convenzione per l’utilizzo a fini sociali del bene confiscato, a cura della cooperativa che se n’è aggiudicata la gestione secondo le procedure di legge. In serata, dalle ore 19, la giornata dedicata all’imprenditore foggiano si concluderà con la partecipazione alla funzione religiosa che si terrà presso la Basilica Cattedrale della Beata Maria Vergine Assunta in Cielo dell’Arcidiocesi di Foggia – Bovino, in Foggia, Piazza Pericle Felici.
Unitamente alla funzione religiosa vi sarà un percorso musicale a cura del Coro dell’Associazione “Coro Dauno Umberto Giordano”, del Coro di Voci Bianche e del Coro Giovanile e Polifonico diretti dal maestro Luciano Fiore, accompagnati dal pianista maestro Giuseppe Fabrizio, con alcuni interventi da parte dell’associazione “Panunzio” e dei familiari di Panunzio in omaggio al sacrificio dell’imprenditore e al suo significato ancora attuale per la città di Foggia, anche con riferimento agli accadimenti degli ultimi mesi nella nostra città.
“Lo scioglimento del Consiglio comunale di Foggia dello scorso mese di agosto, peraltro – aggiungono dall’associazione -, costituisce l’occasione storica per un ulteriore approfondimento sul passato e il presente della presenza mafiosa in città e in Capitanata, passo ineludibile per la costruzione di un futuro senza il crimine mafioso. Per poter fare tutto questo occorre il coraggio di non soffermarsi alla superficie dei fenomeni e comprendere con lucidità cosa è avvenuto in questi ultimi trent’anni e come si è innervata la mafia foggiana nella nostra comunità, assurgendo ad elemento purtroppo strutturato e pervasivo: è proprio al nucleo di questo potere feroce e sin troppo ramificato nei gangli decisionali del nostro territorio che vogliamo, con le nostre forze, prestare la massima analisi, attenzione e il nostro più forte contrasto, per arrivare al cuore del problema.
Nel nome di Giovanni Panunzio, i cui mandanti ultimi del suo omicidio, a differenza dei suoi estorsori, al termine del processo per il suo omicidio non sono mai stati individuati con nome e cognome: essi erano e sono parte della mafia, mafia di potere, e non hanno avuto la giusta pena che sarebbe spettata a loro. Con questa consapevolezza continueremo il nostro percorso per la denuncia del male mafioso, ad oltranza. Entrambe le iniziative – concludono dall’associazione – si terranno in forma statica e nel rigoroso rispetto della normativa in materia di emergenza sanitaria da Sars-CoV-2″.