L’arrivo di una donna di 72 anni, a fine turno, e la decisione di intervenire ugualmente, gettando la fatica alle spalle per risolvere il problema di una signora “tenera e spaventata”. A raccontare la storia di buona sanità all’ospedale “Tatarella” di Cerignola è la figlia della paziente operata il 27 settembre scorso dal dottor Filippo Albanese, chirurgo del reparto di Chirurgia generale, diretta dal dottor Vincenzo Murgolo.
“Ci teniamo molto a ringraziare tutta l’equipe per l’accuratezza, la disponibilità e la sensibilità manifestata – racconta a l’Immediato Roberta Di Venosa -, perché abbiamo avuto un sostegno enorme sin dall’arrivo in Pronto soccorso, dove mia madre è stata portata da un’ambulanza in seguito ad un malore. Spesso si sente parlare male degli ospedali del Sud e di quello di Cerignola, ma vi dico soltanto che la vita di mia madre è stata salvata con un intervento d’emergenza effettuato in maniera eccellente”.
“Quella sera mia madre aveva dei dolori lancinanti allo stomaco – spiega la figlia della paziente – e dopo aver effettuato la tac si scopriva che aveva una perforazione allo stomaco, probabilmente causata da un’ulcera. Il dottor Albanese, che stava per finire il suo turno, non esitò a voler rimanere per operare questa signora di 72 anni molto tenera e spaventata. Dopo diversi approfondimenti, è emersa una peritonite che ha aggravato la situazione. L’intervento è durato tutta la notte, alle 8 del mattino successivo io e mio padre, in attesa fuori dalla sala operatoria, vediamo uscire il dottor Albanese affiancato da altri membri dell’equipe. Nonostante la stanchezza, ci hanno fatto accomodare per spiegarci tutto. Dietro quell’ulcera c’era un grosso tumore, per questo non hanno esitato a portare avanti un delicatissimo intervento d’oncologia, forse il primo di questo genere effettuato all’ospedale di Cerignola. Mia madre era stata messa in coma farmacologico per precauzione, data la sua età e le precarie condizioni fisiche in cui aveva affrontato l’operazione. I rischi sono stati altissimi, ma dopo una settimana dall’intervento mia madre stava bene e ha ricominciato a mangiare e camminare. Dalla tac effettuata il 21 ottobre di quel tumore non c’è più traccia e l’intervento è riuscito in maniera eccellente. Ringrazio di cuore tutti i dottori, gli infermieri e gli ausiliari, nessuno escluso. Mia madre – conclude – è stata trattata come una principessa, curata e assistita nel migliore dei modi”.