Decreto di sequestro dell’area. Nuova stangata all’imprenditore foggiano Paolo Tonti, già coinvolto nell’inchiesta sul presunto giro di tangenti al Comune di Foggia. Su disposizione della Procura della Repubblica, la Digos ha posto i sigilli alla zona rientrante nell’accordo di programma che porta il nome dell’edile. Si tratta di un cantiere situato nei pressi dell’ospedale di Foggia che prevede una serie di interventi tra i quali spazi per l’università, parchi e strade. Un enorme piano di fabbricazione (92mila metri quadrati di estensione) su via Luigi Pinto.
L’obiettivo degli inquirenti sarebbe anche quello di verificare lo stato dei lavori, soprattutto alla luce della tangente che Tonti avrebbe versato all’ex sindaco Franco Landella per il voto favorevole all’accapo relativo al Programma ‘Tonti Raffaele Coer srl’. Le carte dell’inchiesta parlano di almeno 32mila euro, soldi che sarebbero stati “spartiti” tra alcuni consiglieri comunali.
Ma secondo chi indaga, Tonti avrebbe sborsato cifre ancora superiori pur di raggiungere “i suoi scopi retribuendo i suoi pubblici interlocutori. Evenienza che si ripresenta sistematicamente nell’esercizio della sua attività di impresa, essendo capace di rendersi aggiudicatario di un consistente piano di fabbricazione”. Dazioni dalle quali sarebbero scaturiti i “regali di Natale” distribuiti dalla moglie di Landella, la ‘cartiera’ appellata come “la diavola” da Iaccarino.
Nel fiume carsico corruttivo palesato dal gip Antonio Sicuranza, emergono diversi dettagli che tirano in ballo altre persone. Più volte viene citato il noto imprenditore Michele D’Alba, indicato anche dal grande accusatore Leonardo Iaccarino in ‘confessioni’ intercettate. “Il sindaco Landella ha riscosso una maxi tangente dall’imprenditore Tonti che poi ha distribuito la somma di 5mila euro a ciascuno dei consiglieri comunali che hanno votato l’accapo sugli interessi dell’azienda. Paolo Tonti ha effettuato numerosi prelievi in banca, in un determinato periodo dell’anno, al punto di essere stato contattato dall’istituto di credito di riferimento per fornire spiegazioni sulle movimentazioni effettuate. Michele D’Alba ha pagato, per conto di quest’ultimo, la prima tranche della tangente”.
“Uscirono sti soldi… ‘na maxi tangente – diceva Iaccarino -. Paolo Tonti che è andato a prelevare in banca delle somme ingenti e per ultimo mi è stata data una tangente dalla signora Daniela Di Donna, nell’ultimo consiglio comunale, presso l’ufficio di gabinetto, lei mi dava la busta e mi diceva: ‘leggitelo a casa con calma’, io vado a casa… lascio la busta sul tavolo, mia moglie la apre e dice: ‘li devo buttare questi documenti?’ e io ho detto ‘no aspetta fammeli vedere’. Dietro i documenti c’era una mazzetta di 2mila euro datami come residuo dei 5mila di tangente”.
Sulla “mancina” di Natale, ancora Iaccarino: “So di per certo che il signor Tonti è in difficoltà, perché ha prelevato tutti i soldi che poteva prelevare in banca, dove c’è la tracciabilità di questa cosa qui perché il mio che gli era stato dato come prima tranche era stato fatto versare direttamente dal signor Michele D’Alba”. Sull’accapo Tonti, si era espresso anche l’ex consigliere di maggioranza Bruno Longo: “Quindi appare in tutta la sua evidenza un consiglio comunale eterogeneo che vota uno degli accapo discutibili… a favore di chi vince gli appalti al Comune di Foggia, perché la verità è questa, uno è Luca Leccese e l’altro Michele D’Alba, quindi voglio dire anche ai ciechi ed ai sordi questo è chiaro perché di quel voto, uno si chiamava Tonti ma era D’Alba, uno si chiamava EdilStella ma è Luca Leccese… i quali guarda caso stanno nel gruppo di Landella e vincono tutti gli appalti al Comune di Foggia“. (In alto, il progetto edilizio; nei riquadri, Landella e Tonti)