Dure accuse del gruppo consiliare “Alternativa per Bovino” all’amministrazione Nunno. “Continua il silenzio inquietante dell’amministrazione Nunno sui pagamenti effettuati su conti privati che vanno avanti dal 2011 – scrivono gli oppositori in una nota stampa -: nell’ultimo Consiglio comunale l’amministrazione ha approvato un Rendiconto 2020 chiuso con un disavanzo di ben 1.285.644,92 euro, al quale si aggiungono ulteriori 256.805,67 euro sottratti nel 2021. Silenzio che forse serve ad evitare di affrontare il conflitto d’interessi in seno alla maggioranza: segreto di Pulcinella, dato che tutti sanno che l’ex assessore ai lavori pubblici (ex assessore al Bilancio) è uscito dalla giunta ‘casualmente’ proprio nel mese di maggio, poco prima che scoppiasse la bomba nell’ufficio Ragioneria. Del resto non è seguito alcun provvedimento disciplinare nei confronti di chi viene indicato proprio dalla maggioranza come responsabile di quei pagamenti: alle nostre richieste scritte di chiarimenti sulla data di avvio di eventuali provvedimenti disciplinari, il sindaco ha risposto picche. Ma ormai da maggio, quando sono state segnalate le irregolarità dal Revisore dei conti, ad oggi, sono passati quattro mesi: lo sanno i nostri amministratori che l’art.55 bis-comma 4 del TUEL prevede che il procedimento si chiuda entro centoventi giorni dalla contestazione dell’addebito?”
Poi rincarano la dose: “Intanto, per coprire il buco di circa 1.500.000 euro, dato che il recupero di queste somme non sarà né scontato, né immediato, l’amministrazione Nunno prospetta ai bovinesi un piano di riequilibrio lacrime e sangue: ora per tentare di evitare il dissesto e accedere al Fondo di rotazione, l’amministrazione dovrà deliberare le tariffe dei tributi locali al massimo, vendere beni patrimoniali (quali?), rivedere la pianta organica; inoltre il Comune sarà soggetto a controlli centrali sulla copertura del costo dei servizi e dovrà ridurre la spesa. Oltre a questo prezzo, i bovinesi pagheranno in termini di opportunità che non potranno essere sfruttate, pensiamo ai fondi del PNRR. Di fronte a questa situazione – proseguono dal gruppo consiliare -, appaiono davvero imbarazzanti le favole raccontate in Consiglio dai nostri amministratori,: il bilancio di Bovino ‘sta bene’, ‘si è solo verificato un evento’… come se la sottrazione di una somma enorme di denaro pubblico fosse un evento calamitoso naturale e non il frutto di azioni dolose e di una cattiva gestione della cosa pubblica e del bilancio che va avanti da anni: questa amministrazione in continuità con le due precedenti ha volutamente ignorato tutti i rilievi fatti dalla Corte dei conti, dal Revisore e da noi che chiedevamo un atto di verità sul bilancio e una riorganizzazione degli uffici. Inutilmente: la fiducia nei ‘tecnici’ è stata sempre riconfermata dal sindaco e dalla maggioranza.
La favola del ‘Non se n’era accorto nessuno, neanche il Revisore!’ viene smentita facilmente da un’attenta lettura dei verbali del Revisore, che con grande difficoltà è riuscito ad ottenere i documenti necessari, arrivando alla diffida, finchè, il 12/01/2021 faceva una segnalazione molto allarmante su movimentazioni e operazioni anomale sul conto corrente del Comune di Bovino: altro che ‘non si era accorto di niente’! E i nostri amministratori hanno anche affermato pubblicamente che leggevano i verbali: e allora perché non hanno fatto niente di fronte alle gravi segnalazioni, permettendo che nei primi cinque mesi del 2021 venissero sottratti altri 256.805,67 euro? Adesso il diavolo che ha fatto la pentola cerca di fare anche il coperchio: l’amministrazione che con la sua inerzia e la sua cattiva gestione non ha saputo impedire il saccheggio delle casse comunali, nomina, pagandoli con i nostri soldi, avvocati prestigiosi, consulenti e società di revisori, con i quali solo il sindaco si interfaccia e stabilisce direttive, sempre snobbando il conflitto d’interessi in seno alla sua maggioranza e con l’unico obiettivo di salvarsi la pelle a danno dei bovinesi. Insomma, un’amministrazione ormai allo sbando, che perde pezzi (nell’ultimo Consiglio comunale due consiglieri di maggioranza, pare dopo aver restituito le deleghe, si sono astenuti nella votazione), che si mantiene in piedi sul conflitto d’interessi con l’unico obiettivo di conservare la poltrona, costi quel che costi. Le dimissioni sarebbero un dignitoso atto di responsabilità da parte di chi si è dimostrato incapace di gestire la cosa pubblica, per lasciare che davvero venga fatta luce con imparzialità sui fatti gravissimi accaduti negli ultimi dieci anni, per fare finalmente un’operazione di verità sul bilancio del Comune di Bovino e per permettere che si esca da questa situazione senza commettere altri errori che naturalmente pagherebbero i bovinesi: se il piano di riequilibrio fosse bocciato dalla Corte dei conti non rimarrebbe altro che deliberare il dissesto”.