Franco Metta tra gli “impresentabili”. Il nome dell’ex sindaco di Cerignola, candidato alle Comunali del 3 e 4 ottobre compare nella lista stilata in queste ore dalla Commissione parlamentare Antimafia presieduta da Nicola Morra (foto sopra). I nomi – riporta Il Fatto Quotidiano – sono stati individuati in base a carichi pendenti o sentenze definitive per un elenco di reati previsto dal codice di autoregolamentazione della Commissione o dalla legge Severino (in quest’ultimo caso, se eletti i candidati decadono).
Nove nominativi, di cui quattro sono candidati al Consiglio comunale di Roma: oltre a Marcello De Vito – presidente dell’assemblea capitolina già in quota M5s, poi espulso e passato a Forza Italia – ci sono Maria Capozza, anche lei di Forza Italia, Viorica Mariuta e Antonio Ruggiero, entrambi del Movimento Idea Sociale. De Vito è sotto processo per corruzione. Capozza, avvocatessa esperta in diritto canonico (specializzata in procedimenti di fronte alla Sacra Rota) è a giudizio per corruzione in qualità di ex segretaria generale dell’Istituto pubblico di assistenza di Santa Maria in Aquiro, accusata di aver versato tangenti per ottenere appalti diretti a favore del proprio ente.
Per quanto riguarda le regionali in Calabria, l’unico candidato inserito nella lista dell’Antimafia è proprio Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace simbolo dell’accoglienza e appena condannato a 13 anni e 2 mesi di carcere per un lungo elenco di reati, che si presenta a sostegno di Luigi De Magistris con la lista “Un’altra Calabria è possibile”.
Altri “impresentabili” compaiono negli elenchi di candidati ai consigli comunali di Cosenza, Siderno (Reggio Calabria), Napoli e Bologna. A Cosenza c’è l’ingegnere Gianluca Guarnaccia, che corre nella lista “Coraggio Cosenza” con Francesco Caruso sindaco. A Siderno invece l’impresentabile è Domenico Barbieri della lista “Corriamo insieme”.
A Napoli – continua Il Fatto – il nome sotto i riflettori è quello di Carlo De Gregorio, condannato in primo grado per importazione, detenzione e commercio di sostanze stupefacenti. A Bologna, invece, ecco Riccardo Monticelli (“Coalizione civica per Bologna Coraggiosa”) condannato anche lui in via non definitiva per detenzione a fini di spaccio. Nella lista degli impresentabili, infine, c’è anche uno dei candidati sindaco di Cerignola, Franco Metta, che era anche l’ultimo sindaco in carica prima dello scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose nell’ottobre 2019: la sua incandidabilità è stata sancita il 1° giugno del 2021 dalla Corte d’Appello di Bari, e anche se la decisione non è definitiva “rileva ai fini del codice di autoregolamentazione“, ha spiegato il presidente Morra, pur precisando che la situazione potrebbe cambiare in seguito al ricorso in Cassazione. L’articolo 143 del Testo unico degli enti locali, infatti, impedisce agli “amministratori responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento” di candidarsi nei “due turni elettorali successivi allo scioglimento, qualora la loro incandidabilità sia dichiarata con provvedimento definitivo”.