21 anni fa la morte di Matteo Di Candia, anziano foggiano vittima innocente della mafia locale. Di Candia era seduto ai tavoli del bar Elia in via Fania, nei pressi dell’Opera San Michele, quando venne freddato da un proiettile vagante. I killer volevano uccidere il boss Federico Trisciuoglio alias “Enrichetto lo Zoppo”, capo della batteria Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese. Ma “lo Zoppo” non era l’unico obiettivo dei sicari. Gli altri due bersagli erano Salvatore Prencipe, ex boss della “Società Foggiana” detto “Piede veloce”, uscito dal giro anni fa, e Leonardo Piserchia detto “Pastina”, quest’ultimo scampato alla strage del Bacardi del 1986. Piserchia verrà ammazzato il 24 ottobre dello stesso anno in via del Risorgimento. Quello di via Fania fu uno dei tanti agguati che a cavallo tra la fine degli anni ’90 e gli inizi del 2000 macchiarono di sangue la città di Foggia. I tre malavitosi riuscirono a cavarsela con qualche ferita mentre per Di Candia non ci fu nulla da fare.
Oggi, a 21 anni da quella tragedia, il Presidio cittadino dell’associazione antimafia “Libera” ha voluto ricordare l’anziano, una vittima innocente, spesso dimenticata dalle istituzioni.
“Ciao Matteo! Oggi, 21 settembre, ė il giorno in cui la tua vita si ė fermata – scrivono da “Libera” -, ma ė anche il giorno del tuo onomastico e noi vogliamo riprendere da dove hai lasciato tutti, 21 anni fa. Seduto al tavolino, chiacchierando con gli amici, non hai avuto modo di accorgerti che sarebbe stato il tuo ultimo festeggiamento terreno.
Abbiamo cercato e ricercato tue notizie, una tua foto, un racconto di qualcuno che ti ha conosciuto, ma non abbiamo trovato niente!… qualche articolo di giornale in cui viene riportato il tuo nome, ma niente di più.
Eppure noi vogliamo ricordarti, perché fare memoria ci aiuta a capire da che parte stare: quella di chi vuol vivere tranquillo la sua vita in una città dove si possa stare con gioia in un bar a festeggiare con gli amici, senza che qualcuno, all’indomani, possa scrivere ‘ucciso per caso’; ‘si trovava al posto sbagliato nel momento sbagliato’. Quali sono, allora, i posti giusti per festeggiare il proprio onomastico, per salutare gli amici, per trascorrere il proprio tempo? E qual è il momento giusto per farlo? No, Matteo, non eri tu a trovarti in un posto sbagliato, non era quello il momento sbagliato! Se ognuno di noi dovesse pensare che prima di compiere qualunque azione possa incontrare chi sceglie di vivere a mano armata, pronto ad uccidere per vendetta, per prevaricazione, per malvagità… nessuno di noi potrebbe più vivere! No Matteo, oggi siamo qui per dirti che eri al posto giusto e che al posto tuo ci potevamo essere noi! Quello che ti è successo, in una città in cui si tace, si nasconde, ci si gira dall’altra parte… quello che ti è successo, può succedere ad ognuno di noi. È già successo ad uomini, donne, bambini che vivevano semplicemente la propria vita e l’hanno vista interrotta da un atto di violenza, a volte ‘per caso’. Buon onomastico Matteo!”, firmato dal Presidio Libera Foggia “Nicola Ciuffreda e Francesco Marcone”. (In alto, una foto tratta dalla gazzetta del mezzogiorno dell’epoca; nel riquadro, la grafica pubblicata dal Presidio Libera)