I finanzieri del Comando Provinciale Foggia, con la collaborazione della Sezione Area della Guardia di Finanza di Bari, hanno scoperto un’altra piantagione di cannabis, in località “Scalzi”, agro del Comune di San Nicandro Garganico, composta da 60 piante alte mediamente 3 metri, con infiorescenze in avanzato stato di maturazione, pronte per essere tagliate ed essiccate per la preparazione di dosi di marijuana. La piantagione, posta ai margini di un uliveto, era nascosta e accuratamente protetta su tutti i lati da alte piante di fico d’india – evidentemente per scoraggiare “visite indesiderate” – il che ha reso più difficile entrare nel fondo ma non ne ha impedito la scoperta e il conseguente sequestro.
Il campo coltivato a piante da stupefacente è stato trovato dai finanzieri perfettamente irrigato grazie alla installazione di un sofisticato impianto a goccia ed organizzato in modo da massimizzare lo sfruttamento del terreno. Nel fondo agricolo i militari della Tenenza della Guardia di finanza di San Nicandro Garganico hanno individuato e tratto in arresto, in flagranza di reato, C.P. classe 1961, incensurato di San Nicandro Garganico, mentre era intento ad innaffiare e curare le piante di marijuana. L’uomo, che ha tentato di sottrarsi all’intervento dei finanzieri, è stato prontamente fermato.
Le 60 piante sono state estirpate per la loro successiva distruzione. Da queste sarebbe stato possibile ricavare circa 2.000 dosi di marijuana da piazzare nelle città del Gargano. Su disposizione della Procura della Repubblica di Foggia che coordina le indagini, il soggetto arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari. L’attività di servizio riportata testimonia l’intensificazione dello sforzo operativo compiuto dalla Guardia di Finanza nel controllo del territorio e nella lotta ad ogni forma di guadagno illecito, tra cui la coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti che nel periodo estivo ha portato, nel solo territorio del Gargano, alla scoperta di altre 6 piantagioni di cannabis per circa 3 tonnellate di piante, all’arresto in flagranza di reato di altri tre soggetti e alla denuncia in stato di libertà di un quarto.