L’associazione antimafia Libera in prima linea nel processo ai clan foggiani. Circa 40 persone alla sbarra tra le quali boss e picciotti delle principali batterie mafiose, Sinesi-Francavilla, Moretti-Pellegrino-Lanza e Trisciuoglio alle quali aggiungere una costellazione di cosche scissioniste. “Domani, 16 settembre – ricorda una nota stampa di Libera -, si terrà a Bitonto la prima udienza del processo scaturito dall’operazione Decimabis. L’operazione, naturale prosecuzione dell’altra grande operazione ‘Decima Azione’, coordinata dalla Direzione nazionale antimafia, dalla Direzione Distrettuale di Bari e dalla Procura foggiana, attraverso un importante dispiego di forze investigative, si è configurata di grande portata fin dal primo momento, con decine di arresti determinanti nell’intervento sulla ‘Società’, la mafia del capoluogo di Foggia.
L’importanza di tale procedimento, nella lotta al crimine organizzato nel territorio foggiano e in tutta la Regione Puglia, ci ha determinati fortemente nel decidere di costituirci parte civile nello stesso, in quanto i reati contestati agli imputati determinano la violazione dei diritti fondamentali dei cittadini, ivi compresi quelli di rango costituzionale, la cui tutela rientra tra gli scopi statutari di Libera, ciò anche alla luce dello scioglimento del Consiglio comunale di Foggia per infiltrazione mafiosa.
Libera persegue l’attività di ‘partecipazione e presenza responsabile’ – si legge ancora – per l’affermazione della cultura della legalità e di denuncia della presenza nel territorio delle organizzazioni mafiose, che rapinano risorse e impediscono la crescita culturale, economica, civile e sociale di un territorio. Promuove, sia a livello nazionale che locale, nei territori di Foggia, Bari e dell’intera Regione Puglia, diverse iniziative per il raggiungimento delle finalità statutarie, facendo della continuità e della concretezza due caratteristiche imprescindibili dell’impegno contro mafie e corruzione, a partire dalla valorizzazione della memoria delle vittime delle mafie e della ricerca della verità.
La costituzione di parte civile, così come previsto nello Statuto, rappresenta il naturale sbocco dell’impegno profuso da Libera nella lotta alla criminalità organizzata: l’ultimo tratto di un percorso che parte dalle campagne di informazione e sensibilizzazione, dall’aiuto e dal sostegno alle vittime che, non più sole, decidono di fare memoria e testimonianza. Ma anche un punto di partenza di nuove strategie di contrasto dei fenomeni criminali che consentano alle vittime, sia quelle dirette dei reati che di tutti coloro che indirettamente subiscono il giogo dei clan mafiosi, di acquisire maggiore consapevolezza ed il coraggio necessario a pretendere ii rispetto dei propri diritti fondamentali”.