5 liste, di cui solo una civica per il centrodestra di Antonio Giannatempo, candidato sindaco di Cerignola. Per una coalizione tutta politica, con Fratelli d’Italia che esprime il leader, Lega, Forza Italia, Udc più la lista Giannatempo Sindaco. C’è attesa per la presentazione ufficiale del 9 settembre dei candidati delle liste che competeranno alle prossime elezioni dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per mafia.
Il ginecologo, già primo cittadino in passato, è convinto di arrivare al ballottaggio, ma spera che a correre con lui al secondo turno ci arrivi Franco Metta e non il giudice Francesco Bonito. Gli altri due candidati Tommaso Sgarro e Francesco De Cosmo dovranno sgomitare per avere performance a doppia cifra.
Ebbene, con Metta al ballottaggio, la partita per il medico ospedaliero in pensione potrebbe essere molto più semplice secondo le previsioni dei comitati giannatempiani, perché il meloniano amico di Raffaele Fitto punterebbe tutto sul fattore legalità e scommetterebbe già da ora che tutto il centrosinistra, frastagliato e diviso, insieme ai Cinque Stelle, non sceglierebbe l’ex sindaco responsabile del commissariamento. Tuttavia oggi contano anche i candidati consiglieri, sono loro che dovranno trainare i vari frontmen.
Sono 4 le liste di Francesco De Cosmo, che insieme ai Popolari di Claudio Di Lernia sono pronti ad una campagna elettorale tutta contro Metta, per erodere quel consenso civico cicognino. “Sto vedendo in giro dei manifesti dei candidati di Franco Metta, il cui slogan è ‘fatti e non parole’. Mi fa ridere tutto questo, perché i fatti – e non lo dico io ma lo ha detto il Governo – dicono che il Comune di Cerignola è stato sciolto per infiltrazioni mafiose – rileva a l’Immediato Di Lernia -. Sono un garantista, ognuno ha il diritto di difendersi, fino al giudizio della Cassazione. In secondo grado è stata riconfermata la incandidabilità dell’avvocato Metta. Dal punto di vista amministrativo i fatti dicono che abbiamo un Comune fallito, una Sia fallita con oltre 30 milioni di debiti, c’è un aumento Tari pari al 65%, chi pagava 20mila euro si trova a pagare 35mila euro di Tari in zona industriale. I fatti dicono che per un errore di Metta il Comune di Cerignola ha pagato una multa di 600mila euro. I fatti dicono che il Famila non è agibile, così come lo stadio. I fatti dicono che ha realizzato solo due rotatorie, con lo scomputo. Se questi sono i fatti, preferisco le parole, almeno non fanno danni. Ha promesso 40 alloggi popolari, ma sono solo sulla carta. Non facciamoci ingannare da questo incantatore”.
Ma chi sono gli uomini e le donne forti che dovranno caricarsi sulle spalle due facce note della politica come Bonito, ex parlamentare e Giannatempo, eterno candidato? Secondo più di un osservatore la partita sarà tutta politica e in particolare la sfida sarà tra centrodestra unito e Pd, che come nel 2015 ha stilato una lista fortissima, con i vari Rocco D’Alessandro e Michela Di Bisceglia e che ha dalla sua la magnetica presenza di Teresa Cicolella, già opzionata per un ruolo di governo se Bonito dovesse vincere.
Nella Lega punta ad essere testa di serie e primo degli eletti l’avvocato Marco Trombetta. Mentre nei Fratelli d’Italia si distinguono Netti, Morani e Pierfrancesco Castellano, il cui risultato suscita più di una curiosità dal momento che potrebbe sfondare quota 1000 voti. La lista del sindaco Giannatempo è invece dominata dall’avvocato Mario Merlicco. Potrebbe dar fastidio agli schieramenti politici anche Rino Pezzano, ex assessore al welfare, che ha scelto di essere ancora al fianco di Franco Metta.
È convinto di ottenere un grosso risultato il candidato sindaco Francesco Disanto, in corsa con una sola lista. “Una ma buona, non candido figli e parenti solo per fare numero”, rileva. Forte dei suoi 600 voti ottenuti in precedenti competizioni, punta ad entrare di diritto in Consiglio comunale.
(In alto, Bonito, Giannatempo, Sgarro, Metta, De Cosmo e Disanto; sullo sfondo, il Comune)