Nuova deliberazione della Corte dei Conti sullo stato di attuazione al 31 dicembre del 2020 del piano di riequilibrio pluriennale del Comune di Foggia. Lo scorso marzo l’organo di revisione dell’ente ha trasmesso la sua relazione alla Corte. Si tratta del tredicesimo monitoraggio relativo al secondo semestre 2020, nel quale, come si legge n pronunciamento dei giudici contabili, il Collegio dei revisori ha potuto “apprezzare un miglioramento della capacità di riduzione della massa passiva, ma al contempo ha evidenziato una scarsa capacità nella riscossione delle entrate comunali, sia in conto competenza che in conto residui, nel corso dell’intero esercizio 2020.
La situazione del Comune di Foggia, attualmente senza amministrazione politica e commissariato, è nettamente migliorata rispetto alle precedenti delibere della Corte, si consolida un trend positivo soprattutto in riferimento alla liquidità di cassa. Complice forse il lockdown, con scuole e uffici chiusi o in smart working e Dad, e i finanziamenti regionali e statali, al 31 dicembre 2020 il Comune di Foggia aveva ben 68.733.896,62 euro, secondo quanto riportato nella relazione sul secondo semestre 2020. I giudici sottolineano anche il miglioramento nei tempi medi di pagamento, ridottisi fino a 17,53 giorni nel 2020, dai 34,50 giorni nel 2019 (66,96 giorni era invece il dato relativo al 2018 e addirittura 86,43 giorni il dato del 2017).
Resta un’alea sui debiti fuori bilancio: come emerge dalla delibera nel corso del 2020 sono stati riconosciuti debiti per 1.404.170,99 euro (di cui pagati € 1.245.266,14). Una somma di molto inferiore a quella pagata negli anni precedenti e incongrua rispetto ai debiti da riconoscere che ammontano a 11.176.888,86 euro (di cui € 10.507.023,29 già previsti nel primo semestre e per i quali è stata rilevata la sussistenza della copertura finanziari), ma soprattutto incongrua rispetto a quanto impegnato come parte corrente per complessivi 6.967.283,43 euro.
Ad oggi il Comune non ha ben chiarito alla Corte il valore di questi debiti: fanno parte della massa passiva del piano di rientro o sono nuove debitorie? Non aiuta in tal senso la certezza delle entrate dal momento che anche nel tredicesimo monitoraggio la riscossione dei crediti fa flop. E anche le “informazioni circa lo stato delle riscossioni dei tributi, non sempre sono soddisfacenti”, specifica la Corte. Nel 2020, dopo le vicissitudini che hanno travolto Adriatica Servizi, c’è stato un peggioramento della raccolta.
Ci sono infatti delle vere e proprie inefficienze in particolar modo tra chi dovrebbe recuperare il non riscosso al comando della Polizia Municipale. Sembra che le multe e la Cosap non le paghi quasi nessuno a Foggia, se si confrontano i numeri. A fronte di un indice di riscossione dell’IMU pari al 92,40% e di un indice di riscossione della ICP pari al 95,47% insieme a quello della riscossione della TARSU pari al 67,82%; l’indice di riscossione delle sanzioni per violazione del codice della strada è pari al 38,84% (in netto peggioramento, rispetto al dato di 86,87% del 2019).
Cosa è accaduto nel 2020? I vigili sono stati tutti malati di Covid? Si è chiuso un occhio sulle multe? La Corte evidenzia che l’indice di riscossione della COSAP è pari al 66,29% (anch’esso in peggioramento rispetto al 99,99% del 2019); l’indice di riscossione dei proventi e sanzioni SUE/SUAP è pari al 30,33% (in peggioramento rispetto al 72,66% del 2019); l’indice di riscossione della TASI in conto competenza al 31.12.2020 non è stato reso noto. Insomma dati molto preoccupanti che potrebbero delineare un contesto di malaffare se non di illegalità per Cosap e Suap. Un indice di riscossione molto inferiore si è invece registrato (28,33%) perla tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani. A tal proposito su Amica e sulla curatela si resta in attesa di ogni aggiornamento sull’esito della proposta del Comune di Foggia, che vorrebbe chiudere il contenzioso con una transazione di 7,7 milioni. La risposta dovrebbe arrivare entro il 31 luglio.
Altro bubbone per l’Ente è l’emergenza abitativa che vale un debito residuo di 1.811.473,79 euro. “Si stanno predisponendo tutte le azioni possibili per liberare gli immobili e riconsegnarli ai legittimi proprietari con l’evidente risparmio in termini di costi per l’amministrazione. Il Servizio politiche abitative ha emesso ordinanze di sgombero per il rilascio immediato degli immobili di Borgo Mezzanone in capo alla Impredil S.r.l. ed è in procinto di emettere nuove ordinanze di sgombero per gli immobili di Orta Nova di proprietà della Soc. coop. Internazionale. A seguire saranno valutate le altre posizioni minori per il definitivo azzeramento di spesa improduttiva”, si legge nella delibera. Tuttavia il problema resta, se si considera che nel frattempo nuove emergenze e nuovi disagi necessitano di pernottamenti in albergo o altre soluzioni temporanee per onorare il diritto alla casa.