“Don Gino Cella, il sacerdote con la barba che abbraccio alla mia sinistra, è il direttore dei Salesiani di Foggia. Ha incarnato in modo appassionato e dinamico la lezione di Don Giovanni Bosco, il cui murale gigante domina il quartiere Candelaro, e quella luminosa di Don Michele De Paolis che, su questo bordo della città, cominciò una storia di lotta per l’emancipazione sociale, che si può ormai considerare uno dei pilastri dell’identità di Foggia.
Alla mia destra c’è Don Antonio Carbone che, dopo l’estate, prenderà il posto di Don Gino. Da Don Gino, nei giorni della vorticosa campagna elettorale delle Regionali 2015, ho imparato cosa significa un oratorio”. A parlare è il vicepresidente della Regione Puglia, il foggiano Raffaele Piemontese intervenuto oggi all’inaugurazione di una comunità per minori nel cuore del rione Candelaro di Foggia.
“Una lezione di cui ho fatto tesoro – continua Piemontese – quando, un anno dopo, proprio in un’estate di cinque anni fa, insieme al compianto collega assessore regionale al Welfare, Totò Negro, elaboravamo e proponevamo quella che sarebbe poi diventata la Legge regionale 5 luglio 2016, n. 17 ‘Riconoscimento, valorizzazione e sostegno della funzione socioeducativa delle attività di oratorio’, ascoltando la preziosa esperienza di Don Francesco Preite, che oggi indossava la camicia clergyman celeste, storico prete antimafia di Bari, parroco del Redentore nel difficile quartiere Libertà, da settembre presidente nazionale dell’associazione Salesiani per il sociale.
Oltre ad arricchire il bagaglio dei miei valori di uomo e di politico, queste persone sono per me un esempio per indirizzare le scelte politiche e istituzionali che facciamo. Li vedi all’opera, vedi le tante persone che fanno volontariato, come tutti quelli che hanno voluto fare una foto di gruppo alla fine di una mattinata straordinaria, vedi le tante famiglie che si rivolgono a loro con fiducia, vedi i tanti ragazzi e bambini, e capisci che stanno dalla parte giusta.
Che ci facevo oggi lì, insieme alla mia nuova collega assessore regionale al Welfare, Rosa Barone? Abbiamo testimoniato vicinanza in una qualificata riflessione sulla povertà educativa minorile, nella provincia ultima in Italia per il benessere dei bambini.
Abbiamo intrecciato le mani con Don Gino per inaugurare la Comunità Alloggio per minori chiamata ‘Casa Gio’ — Gio come amava firmarsi il fondatore dei salesiani Giovanni Bosco, Gio come casa dei giovani — nel quartiere Candelaro di Foggia, dove i salesiani sono presenti oltre che con la parrocchia anche con l’oratorio e l’associazione Sacro Cuore e dove cercano di dare di più a chi dalla vita ha avuto di meno.
Da assessore regionale al Demanio, fin dal 2015, lavorai perché un pezzo del demanio regionale legato ai tratturi fosse donato gratis per ampliare le strutture dell’oratorio e per l’accoglienza. Da assessore regionale allo Sport ho esteso a parrocchie e oratori l’accesso alle risorse economiche per potenziare gli impianti sportivi. Da assessore regionale al Bilancio, sono orgoglioso di aver aggiunto le risorse della Regione Puglia a quelle dei Salesiani che tanto continuano a investire su Foggia, della Fondazione Don Bosco nel mondo e tanti amici e benefattori dei giovani, oggi più che mai da non lasciare soli, per la realizzazione di Casa Giò che continueremo a seguire e sostenere con passione”.
Poi conclude: “Non se la prendano tutte le altre realtà di Foggia, della Capitanata e della Puglia con le quali ho incrociato in questi sei anni di esperienza come amministratore regionale, se dico che, stamattina, ho visto materializzarsi precisamente il senso di quel ‘serve il cuore, contano i fatti’ che ho scelto come spirito guida”.