La data per le prossime amministrative non è stata ancora fissata, la finestra temporale va dal 15 settembre al 15 ottobre. La Lega spinge per l’ultima data utile, chi teme i contagi da variante Delta preferisce il 15 settembre.
Per il Comune di Foggia la data non è asettica. Qualche settimana in più può voler dire tanto. La Commissione d’accesso agli atti per la verifica di infiltrazioni mafiose nell’amministrazione e nella macchina amministrativa è ancora insediata e stando ai rumors non si pronuncerà prima dell’inizio di agosto, quando ascoltando il Comitato di Ordine Pubblico e il procuratore Ludovico Vaccaro comunicherà la propria relazione al prefetto Esposito, che poi dovrà affidare la sua proposta (di scioglimento o di non scioglimento) alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. L’iter tecnico insomma necessita di tempo, anche se alcuni insider sono sicuri dello scioglimento del Comune per mafia, dal momento che un episodio- il caso Iadarola – dicono, già sarebbe sufficiente per chiudere la vicenda. Come se non bastasse uno degli ultimi atti dell’amministrazione Landella sarebbe stato l’assegnazione di un alloggio popolare alla moglie di un noto pregiudicato foggiano legato alle batterie.
In questo contesto di attesa su eventuali elezioni, con i partiti fermi sulla griglia di partenza, l’unico a muoversi e a creare dibattito è il solito Giuseppe Mainiero, ex consigliere comunale ed ex esponente dei Fratelli d’Italia.
Lunedì 29 giugno dall’amico già meloniano Forgelli della palestra Mirage, Mainiero parlerà alla comunità, pronto a correre di nuovo. Nella nuova locandina candida si presenta con un bianco e nero che rimanda alla vecchia tradizione di destra, dei valori di An e dell’Msi del suo maestro Abbatesciani e con un claim d’impatto, dopo quello commerciale da saldi, Fuori tutto: “La Politica Pulita”. Con tanto di punto finale, modello Obama.
L’hashtag però è emozionale: #restoafoggia, in contrasto con il sentimento collettivo di tanti foggiani e foggiane disorientati da tanto degrado morale e dubbiosi sulla loro permanenza in Capitanata.
Ecco cosa scrive nel descrivere l’evento.
Foggia ha bisogno di un cambiamento radicale.
Non c’è più tempo per quelle liturgie partitiche che hanno consegnato la nostra Città al degrado più assoluto.
Allora, se non ora quando?
Bisogna isolare malaffare e incompetenza, e spazzare via una classe politica asservita ad un “sistema” di potere ormai logoro che ha ridotto Foggia in macerie.
È necessario il contributo attivo di ciascuno di noi.
Foggia è una Città piegata su stessa che deve riscoprire l’orgoglio della sua storia, del suo ruolo, della sua tradizione.
Solo insieme possiamo costruire una “Politica Pulita”. #restoafoggia