“Da settimane i partiti e la politica cercano di esorcizzare la possibilità che Foggia possa andare al voto in autunno. Da più parti si sostiene l’inopportunità di una campagna elettorale condotta senza che la Commissione di accesso agli atti abbia concluso il suo lavoro e, quindi, senza conoscere i contenuti della relazione che quasi certamente determinerà lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose”. Inizia così la nota stampa divulgata dall’ex consigliere comunale Giuseppe Mainiero, strenuo oppositore dell’allora sindaco Franco Landella.
“Credo che questo atteggiamento sia una dimostrazione dell’incapacità della politica di assumersi le proprie responsabilità – dice -, soprattutto in una fase delicatissima per il futuro della Città. Sperare che lo scioglimento per infiltrazioni mafiose intervenga prima della proclamazione dei comizi elettorali, congelando la democrazia per circa due anni, non è altro che una puerile scappatoia. Mentre Foggia, ora più che mai, ha invece bisogno di coraggio.
Le inchieste faranno il loro corso, lo Stato accerterà se vi siano state o meno infiltrazioni mafiose nell’attività amministrativa dei sette anni di governo di Franco Landella e della sua maggioranza. Ma la politica non si può nascondere dietro questi alibi per non esercitare la sua funzione, delegando ad altri il cambiamento che deve proporre, incarnare e realizzare.
Che senso ha la politica se evita di compiere delle scelte, di assumere delle decisioni, di selezionare la classe dirigente, di dare risposte al bisogno di legalità e di buona amministrazione?
In questi anni ho combattuto Franco Landella ed il ‘sistema’ che oggi sta tragicamente emergendo. L’ho fatto a viso aperto, senza paura di essere isolato dallo stesso centrodestra. L’ho fatto quando Landella era forte e potente e tutti gli riconoscevano il ruolo di ‘capo’ indiscusso. Non mi sono risparmiato e su molte delle vicende che sono all’attenzione della magistratura ho formulato denunce e tenuto conferenze stampa nel silenzio generale, dentro e fuori il consiglio comunale.
È per questo che sono profondamente convinto che oggi fare il tifo per il rinvio delle elezioni sia un atto di vigliaccheria politica e di scarso rispetto per i Foggiani. Nessuno di noi conosce i tempi in cui la Commissione di accesso agli atti si pronuncerà. In questo momento, checché ne dica qualcuno, Foggia è tra i Comuni italiani che andranno al voto tra il 15 settembre e il 15 ottobre. Serve quindi una proposta politica chiara, limpida e coraggiosa. Serve scrostare il Comune dalle opacità e dal malaffare di questa tristissima e lunga parentesi. Occorre chiamare a raccolta le migliori energie della Città intorno ad un’idea di riscatto civico, etico e politico.
A Foggia non servono né ‘minestre riscaldate’ né ammucchiate organizzate solo per arrivare al potere. A Foggia serve un cambiamento vero, profondo e pulito. Troppe volte si è fatto appello alla parte sana di Foggia affinché scegliesse di essere in prima fila. Ora è il momento di lavorare perché questo accada”.
Per Mainiero “è evidente che, visto il recente passato e la totale incapacità della classe dirigente dei partiti di selezionare e scegliere adeguatamente il proprio personale, questo obiettivo non può che essere colto con un progetto dalla natura civica, fatto di donne e uomini capaci e perbene. Ogni esperienza può essere fondamentale per il futuro di Foggia. Ogni sacrificio può evitare che Foggia sprofondi irrimediabilmente nel baratro in cui l’hanno infilata Landella e la sua coalizione.
Dai banchi del consiglio comunale non ho mai rifiutato una battaglia per la legalità, non mi sono mai sottratto dall’esercitare con responsabilità il mio ruolo, non ho mai barattato i miei valori con piccoli interessi di bottega partitica. Non intendo farlo neppure questa volta.
È adesso il momento per dimostrare di amare per davvero Foggia. È questo il momento per dar vita al cambiamento. Chiunque voglia partecipare a questa impresa manifesti la sua disponibilità, nella consapevolezza che non servono uomini soli al comando, ma una squadra numerosa di persone oneste e capaci che impedisca al ‘sistema’ di riposizionarsi. Per vincere serviranno l’impegno di tanti e una coalizione larga e di specchiata moralità, nuova e non contaminata dal peso degli ultimi venti anni di governo della Città. Diversamente ogni sforzo sarebbe velleitario. Io ci sono. Chi vuol bene a Foggia avanzi la sua disponibilità – conclude l’ex consigliere comunale –. Per restituire dignità alla politica, che resta la più alta e importante delle funzioni, e alla democrazia. Io sono al lavoro affinché a Foggia prevalga la buona Politica, ed abbia finalmente un sindaco e non un impresario”.