Si complicano le cose per il centrodestra cerignolano, se è vero che il centrosinistra, fatta salva l’opzione di Tommaso Sgarro, ha trovato l’accordo per una candidatura unitaria insieme ai pentastellati col giudice Francesco Bonito. La notizia dell’incandidabilità dell’ex sindaco Franco Metta apre nuovi scenari al tavolo sovranista, che lunedì scorso ha chiuso la discussione sulla candidatura del meloniano Gianvito Casarella, possessore del patto delle scorse regionali con Antonio Giannatempo scelto allora in lista che lo vedeva poi candidato sindaco della città mascaniana.
Tuttavia il maggiore oppositore di Metta appare al momento divisivo. Sono tante le ambizioni in campo, dall’azzurro Antonio Grillo a al cugino dei Tatarella Bonavita sino a Francesco De Cosmo, supportato da alcune liste civiche, dagli uomini di Claudio Di Lernia e da pezzi di Lega. Il Nuovo Psi di Capitanata nella persona del Coordinatore Antonio Tancredi pur non essendo mai stato coinvolto nelle riunioni di coalizione, ritiene la sua collocazione naturale nel centrodestra. Ma rileva: “Nella speranza di essere coinvolto nelle trattattive sul programma e sperando in un allargamento della coalizione alla società civile ritiene che il candidato in grado di poter far vincere il centrodestra sia il dott. Antonio Giannatempo già Sindaco di Cerignola e recentemente plurisuffragato alle ultime regionali”.
Anche Salvatore Zamparese appena nominato coordinatore di Cambiamo da Paolo Soccorso dell’Erba non è entusiasmato da Casarella. Ma il giornalista sembra non convinca anche i giannatempiani che rappresentano la parte maggioritaria di Fdi. Stando ai rumors sarebbero molti i meloniani che in caso di candidatura di Casarella diserterebbero la lista con la fiamma. In particolare si dicono decisi a non scendere in campo: Salvatore Morano, Luca Reddavide, Franco Reddavide, Domenico Carbone, Michele Allamprese, Claudio D’Onofrio e Marco Merlicco. Tutti consiglieri e assessori in passato. (In alto, da sinistra, Casarella, Giannatempo, Metta e Sgarro; sullo sfondo, il Duomo di Cerignola)