Questa mattina a Foggia, presso il palazzo della Prefettura, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, insieme con il vicepresidente Raffaele Piemontese, ha sottoscritto il Protocollo d’intesa per la riconversione del C.A.R.A. di Borgo Mezzanone in foresteria regionale con il Ministero dell’interno – Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione e la Prefettura di Foggia. Hanno partecipato anche Roberto Venneri, segretario generale della Presidenza della Regione Puglia e Domenico De Giosa dirigente della sezione sicurezza del cittadino, politiche per le migrazioni e antimafia sociale della Regione. “La Puglia – ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – come sapete, è una di quelle regioni che si prende anche qualche responsabilità fuori dalle proprie strette competenze e, attraverso il modello tipicamente foggiano, nato a casa Sankara delle foresterie in agricoltura, sta cercando di risolvere una problematica antica e complessa, prendendo in gestione l’ex CARA di Borgo Mezzanone per gestirlo secondo quel modello di gestione.
Oggi è una bella giornata per noi, e vorrei ringraziare a questo proposito anche il prefetto, perché abbiamo sempre cercato in questi anni di costruire, con le istituzioni della città e della provincia di Foggia, il migliore dei rapporti possibili, senza badare a differenze di collocazione politica. Io sono veramente felice di essere qui, per l’ennesima volta, cercando ci occuparmi di tante cose piccole e grandi. Dialogare con tutti non è facilissimo, dovendo avere cura di dialogare con 257 Comuni, ma ripeto, questa empatia con la città di Foggia mi permette di affermare, da Presidente della Regione, che Foggia non si arrenderà mai e che deve essere orgogliosa di se stessa, qualunque cosa succeda e qualunque incidente si dovesse verificare”, in riferimento al recente arresto del sindaco Franco Landella e di alcuni consiglieri.
“A prescindere dal sereno risultato del lavoro della magistratura, che ovviamente non prevede nessuna condanna anticipata, questo sia chiaro, Foggia non è sola, ma ha attorno a sé le istituzioni dello Stato, ha la Regione, le prefetture, ha una società civile ricca e intelligente. Non bisogna perdersi d’animo e non bisogna pensare che sia una città senza futuro. Io sono veramente felice di essere qui oggi. Questa città è per la Regione Puglia importantissima, per me è importantissima, e noi faremo di tutto per consentirle di superare in fretta qualunque tipo di problema si dovesse verificare”. Poi ha aggiunto: “Questi sono periodi complicati per tutte le istituzioni, anche per la magistratura pugliese, ne sono successe di tutti colori, lo dico da magistrato e la cosa mi ha afflitto moltissimo. Sono stati tanti i problemi delle istituzioni politiche, ci sono problemi economici, ci sono persone che si comportano male e soprattutto ci sono problemi di mafia pesantissimi che vanno affrontati oggi. La lettera di Arcangela Petrucci, vedova di Luigi Luciani e cognata di Aurelio vittime innocenti di mafia descrive un modello al quale la città e la provincia di Foggia possono ispirarsi. Quella donna in questo momento ha compreso quello che forse lei stessa non aveva capito fino a prima della tragedia che l’ha colpita. Le tragedie sono durissime, ma come insegna Don Luigi Ciotti – che stasera incontrerò a Calimera – le vittime di mafia hanno delle consapevolezze che vogliono regalare ai cittadini che non hanno avuto quel dolore e che loro, invece, hanno messo a fuoco con lucidità. Come ha fatto la signora Luciani. Sono orgoglioso di questa cittadina della provincia di Foggia che ha scritto una lettera bellissima nella quale io mi identifico totalmente”.
È intervenuto anche il prefetto Michele Di Bari, Capo dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno che ha dichiarato: “È stato sottoscritto un protocollo che il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha seguito sin dalle sue fasi iniziali che prevede il coinvolgimento del Ministero dell’Interno , della Regione Puglia , della Provincia di Foggia e della Prefettura di Foggia. Un progetto sperimentale che si pone nell’ottica del superamento degli insediamenti spontanei e dell’avvio di modelli di accoglienza dei lavoratori agricoli stranieri, e si propone di realizzare, nel Centro adibito all’accoglienza dei richiedenti asilo di Borgo Mezzanone, una foresteria per lavoratori stagionali ove, oltre ad offrire un alloggio temporaneo, dignitoso e sicuro, vengono sviluppate azioni finalizzate all’integrazione sociale, all’inserimento nel mercato del lavoro regolare ed alla promozione dei diritti umani e sociali. Presenti alla sottoscrizione il prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, il presidente della Provincia di Foggia Nicola Gatta, il procuratore della Repubblica di Foggia, Ludovico Vaccaro.
Piemontese: “Cara da luogo di sfruttamento a foresteria a servizio della comunità”
“Da luogo dello sfruttamento – ha aggiunto il vicepresidente della Giunta regionale Raffaele Piemontese – Borgo Mezzanone si trasformerà in foresteria regionale a servizio di tutta la comunità, in particolare delle tante imprese agricole della Capitanata che hanno bisogno di manodopera per non doverla più cercare nell’area grigia dell’intermediazione illegale del lavoro in cui prolifera la piaga del caporalato”. Nel corso della sottoscrizione del Protocollo, è stato illustrato anche il documento di “Linee guida regionali”, per la definizione di un quadro strategico di accompagnamento e di obiettivi per fasi, relative al trasferimento delle persone migranti all’interno della foresteria. Ricordiamo che la provincia di Foggia è interessata da una massiccia presenza di cittadini stranieri provenienti dai flussi migratori, connessa alle attività del settore agro-alimentare, che si sviluppano sul territorio, senza soluzione di continuità, nell’arco dell’intero anno e con particolare intensità nella stagione estiva e che richiamano un elevatissimo numero di migranti in cerca di occupazione. Proprio per fornire una risposta alle emergenti esigenze umanitarie e di inclusione delle persone che vivono in questo insediamento o che lo popolano temporaneamente, si rende necessario, in prosecuzione delle azioni sinora intraprese, attivare una foresteria per lavoratori stagionali stranieri sul territorio nazionale ove, oltre ad offrire un alloggio temporaneo, dignitoso e sicuro, vengano sviluppate azioni finalizzate all’integrazione sociale, all’inclusione, all’inserimento nel mercato del lavoro regolare ed alla promozione dei diritti umani e sociali.
Il protocollo d’Intesa avrà la durata di due anni. La Regione Puglia, per la realizzazione dell’intervento, impegnerà le risorse del PON Legalità 2014-2020, già stanziate e si impegna a presentare all’Autorità di gestione del PON – Legalità presso il Ministero dell’interno, richiesta di finanziamento, con fondi del medesimo Programma operativo, per una apposita progettualità concernente l’adeguamento logistico della struttura. La Regione Puglia si impegna, altresì, a garantire la prestazione, all’interno della struttura medesima, delle attività finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del caporalato, nonché all’inclusione degli stranieri, promuovendo e sostenendo processi di autonomia sotto il profilo lavorativo, abitativo e sociale, mediante le ulteriori risorse finanziarie da attingere nell’ambito delle programmazioni europee, nazionali e regionali.