L’ultimo atto dell’amministrazione Landella si reciterà il prossimo 24 maggio, quando nuovamente il presidente del Consiglio Lucio Ventura ha convocato il Consiglio Comunale in seduta di prima convocazione alle ore 09:30 ed, in caso di seduta deserta, in seconda convocazione dopo due giorni il 26 maggio sempre alle 9.30. Tutto ancora una volta in videoconferenza, su Zoom. Ci crede il presidente alla possibilità di surroghe e subentri nell’assise. Si replicherà a soggetto quanto già andato in scena qualche settimana fa, con il collegamento della sola Giunta e dei surroganti e subentranti in attesa. È abbastanza improbabile, infatti, almeno stando agli umori di queste ore, che il sindaco ritiri le dimissioni. Soprattutto dopo le indagini per corruzione che coinvolgono lui e la moglie, dipendente comunale e sua stretta collaboratrice, Daniela Di Donna. Sarà collegato anche lui per ufficializzare le dimissioni e mettere fine ai suoi 7 anni di governo? Nessuno sa quali saranno i suoi prossimi passi.
Il clima a Palazzo di Città è da fine dell’impero, con una corsa a svincolarsi anche dall’abbraccio potenzialmente mortale con Franco Landella, tra dimissioni e prese di distanza, anche nel suo partito, la Lega. Il gruppo di esperti sembra essere stato catapultato nell’esecutivo in spregio del pericolo e del danno di immagine.
In queste poche settimane di lavoro, il colonnello Gazzani, il giudice in pensione Russetti e gli altri hanno potuto dimostrare per poco tempo il loro “amore per la città”: hanno deliberato la proroga del contratto di servizio con Ataf per la gestione del servizio della sosta tariffata per altri 6 mesi differendo nel tempo la questione lavorativa dei parcheggiatori, hanno approvato la richiesta di accreditamento ai fondi di sostegno per la calamità causate dalle gelate di marzo e aprile e hanno deliberato la costituzione di parte civile del Comune di Foggia quale persona offesa dai reati di corruzione contestati ai consiglieri comunali Leonardo Iaccarino e Antonio Capotosto. Normale amministrazione, quindi. Nulla che non possa fare anche un commissario.
Nel centrodestra i partiti mirano a ricostruire, anche se tutti sono consapevoli che l’anno pandemico, tra mazzette, scandali e un logorio continuo di posizionamenti poltronistici, complice il guazzabuglio della scorsa estate e la mancata candidatura alle regionali di Michaela Di Donna, col passaggio a sorpresa del primo cittadino nella Lega, ha decimato la credibilità della classe dirigente del centrodestra. Per tutti ora, in particolar modo per i Fratelli d’Italia in forte crescita nazionale, è necessario dopo mesi trascorsi nell’ubriacatura di questa o quella poltrona da occupare o ricostituire (si pensi ai mesi spesi, in consigli comunali a vuoto e innumerevoli riunioni di maggioranza, dopo le pistolettate di Capodanno di Leo Iaccarino prima di eleggere Ventura) di ritornare ad occuparsi della città.
Sul tavolo resta molta amarezza nella maggioranza, in particolare per le eterne questioni urbanistiche foggiane, che rischiano di diventare, al solito, un buco nero anche per le indagini. Bocche cucite sulle possibili rivelazioni che Leo Iaccarino avrebbe reso agli inquirenti. Ma molti sanno di almeno due o tre operazioni e varianti mancate, una delle quali riguardante un cambio di destinazione su via Gramsci, mai arrivate alla votazione del Consiglio ma molto dibattute negli uffici e nei bar seppure con l’asporto, che potrebbero tornare nelle carte della Procura. E il Pug? Per il piano c’è la nuova beffa. Qualcuno ne parla già al futuro. “Il prossimo sindaco deciderà se proseguire l’iter con Karrer o cominciare tutto ex novo. Sarebbe un peccato anche perché questo ragionamento col professore romano va avanti dal 2006, quando era ancora assessore Ciro Mundi”, spiega un eletto con rammarico.