I carabinieri della Compagnia di Cerignola hanno arrestato D.G., 47enne di Cerignola, con precedenti penali, destinatario di un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti emesso il 26 aprile 2018 dalla Procura Generale della Repubblica di Bari. L’uomo, che era ricercato da tre anni e che deve espiare la pena residua di 6 anni, 9 mesi e 29 giorni di reclusione, è stato rintracciato domenica mattina dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Cerignola mentre si trovava all’interno di un autoparco sito in via Torre Quarto, a Cerignola.
Nei confronti del 47enne pendevano provvedimenti di condanna relativi ad un cumulo pene per i reati di rapina aggravata in concorso e furto aggravato commessi nel 1997, per rapina aggravata e lesioni personali aggravate commesse a San Ferdinando di Puglia nel 2007 e per rapina aggravata in concorso, resistenza a pubblico ufficiale, tentato omicidio aggravato, ricettazione aggravata, detenzione e porto abusivo di armi e attentati alla sicurezza dei trasporti, questi ultimi commessi a Bitonto l’11 febbraio 2014, in occasione dell’assalto alla sede dell’istituto di vigilanza Sicurcenter. Quella notte, circa dieci malviventi, travisati ed armati di fucili, utilizzarono una escavatrice per sfondare il caveau della Sicurcenter, da dove asportarono due casseforti, per poi trasportarle su due camion cassonati. Per garantirsi la fuga, i rapinatori bloccarono le vie limitrofe con quattro pullman, due furgoni e un autoarticolato e disseminarono la strada con chiodi a quattro punte. Sulla SP218 i carabinieri di Bitonto intercettarono due dei componenti del commando, sorpresi mentre posizionavano una catena in acciaio di traverso sulla carreggiata. Uno dei due banditi riuscì a dileguarsi, mentre l’altro, D.G., armato di una pistola con matricola abrasa, tentò di aprire il fuoco verso i carabinierima l’arma si inceppò. I militari, dopo avere esploso alcuni colpi a scopo dissuasivo, lo arrestarono in flagranza. In uno dei camion utilizzati per traferire il bottino, ritrovato a pochi chilometri di distanza dal luogo della rapina, la polizia di Bari recuperò una delle due casseforti asportate dal caveau. Domenica mattina, dopo l’arresto, D.G. è stato associato alla casa circondariale di Trani.