Landella ricompatterà quel che resta della sua coalizione? Intanto, rimane nel CdA Ataf l’ex nuora di Capotosto

Micky Sepalone ha già dichiarato sui social che entrerà, con la surroga azzurra, solo per dimettersi. Ma potrebbe comunque non bastare

Il sindaco Franco Landella ritirerà le sue dimissioni? I due leghisti mirandiani, Salvatore De Martino e Concetta Soragnese, hanno già dimostrato di non riuscire a dimettersi né insieme al centrosinistra né per proprio conto a differenza di Consalvo Di Pasqua, Francesco Morese e Antonio Bove. Come loro anche i 3 meloniani presenti in aula, Ciccio D’Emilio, la deferita Erminia Roberto e Gino Fusco, potrebbero decidere di non seguire la linea del commissario Galeazzo Bignami e riporre nuova fiducia nel primo cittadino qualora quest’ultimo dovesse decidere entro i 20 giorni stabiliti, che scadono il 24 maggio, di ritirare le sue dimissioni.

Nella Lega i consiglieri rimasti sono tutti fedelissimi al sindaco, a cominciare da Paolino La Torre, così come Dario Iacovangelo. Paolo Citro ha suo fratello in Am Service e al posto di Francesco Morese sta per entrare Antonio Annecchino, che da tempo scalpitava dai banchi dei non eletti. Anche lui resterebbe fedele al sindaco, essendo uno dei maggiori portatori di voto del Cep. Micky Sepalone dal suo canto ha già dichiarato sui social che entrerà, con la surroga azzurra, solo per dimettersi. Ma potrebbe comunque non bastare per sciogliere il consiglio.

Insomma Landella potrebbe usare questi giorni, anche per non delegittimare del tutto i professionisti che hanno detto sì alla sua Giunta, per ricompattare quel che resta della sua coalizione, tra fughe, personalismi e ricatti di ogni sorta. Intanto, fa discutere la sua ultima nomina nel CdA Ataf, che resta in carica fino all’approvazione del bilancio di esercizio del 2020. Prende il posto dell’avvocato Giandonato La Salandra, il tecnico Riccardo Pagliara, considerato vicino agli ambienti azzurri. Resta vicepresidente Antonio Zenga e resta in Consiglio anche Serena Salvatore, ex nuora di Tonino Capotosto, finito ai domiciliari qualche giorno fa.