Un arsenale da guerra, composto da 65 fucili mitragliatori d’assalto (Uzi, kalashnikov, M12, AR15), 33 fucili (tra cui carabine di precisione), 99 pistole, mine anticarro, bombe a mano, circa 300 detonatori e 10 silenziatori per pistole, è stato sequestrato dalla squadra mobile di Bari, su disposizione della Dda di Lecce, in una masseria di Andria. Le armi sono state trovate in un nascondiglio all’interno della masseria durante lunghe indagini che si sono avvalse di intercettazioni ambientali, telefoniche, pedinamenti e ricognizioni fotografiche. All’esito degli accertamenti, gli agenti della squadra mobile, su disposizione della Dda di Lecce, hanno deciso di intervenire per sequestrare l’ingente arsenale da guerra. Sulle armi sono state avviate perizie per risalire alla provenienza, alla destinazione e all’effettiva titolarità.
Il procuratore di Lecce, Leonardo Leone de Castris, ha parlato del “più importante sequestro mai effettuato in Italia”. Il titolare della masseria, un imprenditore agricolo incensurato, è stato fermato e potrebbe fornire informazioni utili. All’interno della sua proprietà, il deposito sotterraneo era sigillato con cemento e una grata di ferro, a sua volta celata dai mobili di una cucina. L’azione è frutto di lunghe ricerche investigative e si inserisce nel quadro di un’indagine più ampia. Il sequestro sarebbe infatti avvenuto nell’ambito di un’inchiesta parallela a quella che riguarda il giudice Giuseppe De Benedictis, arrestato sabato scorso insieme all’avvocato barese Giancarlo Chiariello e a Danilo Della Malva del clan Raduano di Vieste per un giro di mazzette. (foto da quotidianodipuglia.it)