Due pantere in Puglia? “È più corretto usare il passato: sono state due. L’altra, quella avvistata nei dintorni di Foggia, è quasi certamente morta. Del resto gli ultimi avvistamenti da quelle parti si riferivano alla parte nord-ovest del Gargano e quello è un territorio scarsamente abitato e ricco di predatori. Era un esemplare molto più giovane e in quelle circostanze è difficile che possa essere sopravvissuto“. Sono le parole di Daniele Laguardia, 55 anni, veterinario dello zoo Safari di Fasano intervistato da Repubblica Bari. Laguardia affianca i carabinieri forestali e i tecnici dell’Asl Bari nella caccia alla pantera nera che sta tenendo in allerta le autorità dell’intera area metropolitana da settimane. Secondo l’esperto, il famigerato felino che più di un anno fa scappò dall’abitazione di un boss di San Severo potrebbe essere morto, per questo l’attenzione sarebbe tutta rivolta alla provincia barese dove si sono susseguite numerose segnalazioni. Occhi puntati sull’alveo del torrente Picone che corre fra Adelfia, Loseto e Carbonara. “Era lì – dice Laguardia -. Le sue orme sono inconfondibili, non mentono. Sono andato a cercarla con il carabiniere che gli aveva puntato il faro contro e l’aveva vista. Me l’ha descritta bene, è uno esperto e non poteva che essere lei. Io avevo la cerbottana con l’anestetico, lui la pistola d’ordinanza con il colpo in canna ed era a due metri da me pronto a intervenire nel caso di un’aggressione da parte dell’animale. Che per me è più che improbabile”.
La pantera non sarebbe pericolosa: “Se ha lo stomaco pieno non è aggressiva e il territorio è pieno di colombi, colombacci e cinghiali: non dovrebbe avere difficoltà nel saziarsi”. Ma la cattura resta complicata: “Solo se entra in un casolare, in un’azienda agricola oppure in un vecchio fienile. Fintanto che resta in libertà la cattura non mi sembra uno scenario credibile, e qui stiamo parlando di una cattura incruenta, senza spargimento di sangue”. Infine, al giornalista che gli chiede se è possibile che sia stata avvistata sia a Lama Balice sia ad Altamura, luoghi distanti circa 60 chilometri tra loro, risponde sicuro: “Impossibile. Nel caso di Lama Balice quasi certamente si è trattato di un cinghiale nero. Ormai è psicosi. Quello di San Pancrazio Salentino, per esempio, era un cane al 100 per cento“.