Stamattina i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia hanno dato esecuzione a un’importante misura cautelare emessa dalla Sezione gip del Tribunale di Foggia, nei confronti di due persone, responsabili del danneggiamento aggravato realizzato a mezzo di detenzione e porto abusivo di esplosivo, commesso il 18 novembre 2020 in danno della sede dello studio di liquidazione assicurativa di Foggia di Amedeo Matera. La misura cautelare emessa su richiesta del Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Foggia Rosa Pensa, contesta infatti per gli indagati i reati di danneggiamento aggravato, detenzione e porto illegali in luogo pubblico di un ordigno esplosivo (art. 635 c.p. e artt. 2 e 4 L. 859/67). Andando ad analizzare gli eventi, alle 22:15 circa una “bomba carta” era stata infatti collocata ai piedi della serranda dello studio assicurativo di via Molfetta e, come si ricorderà, la violenta esplosione aveva causato ingenti danni non solo al locale, ma anche ai veicoli parcheggiati nelle vicinanze che, nell’occasione, venivano colpiti dall’onda d’urto. Pertanto, sin da subito i carabinieri del nucleo investigativo hanno acquisito le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza installati nei pressi del luogo della deflagrazione, riuscendo così a ricostruire l’esatta dinamica degli eventi: pur non essendoci la disponibilità di una telecamera che inquadrasse direttamente la serranda dello studio di via Molfetta, la visione di quelle ubicate nelle immediate adiacenze hanno permesso di individuare un soggetto che correndo si allontanava dall’area prima ancora che avvenisse l’esplosione. L’attenzione dei militari si è pertanto soffermata proprio su questo soggetto che, dopo una breve fuga, ha continuato ad allontanarsi dalla zona camminando in modo naturale e normale.
Le numerose telecamere acquisite hanno permesso proprio di ricostruire il percorso effettuato dall’uomo, sempre inquadrato fin quando ad un certo punto, svoltando in una strada, faceva perdere le proprie tracce. Grazie alla conoscenza del territorio dei militari dell’Arma e la successiva comparazione delle fotografie dei vari soggetti di interesse operativo che abitavano proprio in prossimità di quella strada, i carabinieri sono riusciti ad identificarlo con certezza in Antonio Consalvo, classe ’69, con precedenti di polizia. Un’ulteriore telecamera installata nei pressi della sua abitazione ha poi scongiurato ogni dubbio relativo all’identificazione: analizzando tutti i filmati registrati nel corso della giornata in cui la stessa sera è stato fatto esplodere l’ordigno, i carabinieri hanno notato come Consalvo, nel corso del pomeriggio, indossasse gli stessi vestiti che, per alcune caratteristiche, erano esattamente corrispondenti al soggetto in fuga dopo la deflagrazione. Ma a ciò si è aggiunto un ulteriore particolare rappresentato dal fatto che, circa mezz’ora prima dell’evento, un soggetto sceso da un’autovettura consegnava proprio a Consalvo un involucro, per poi allontanarsi dopo essersi intrattenuto insieme a lui.
Dalle successive attività tecniche d’intercettazione, è stato possibile poi risalire ed identificare il complice che, precedentemente all’evento, era andato a casa di Consalvo. Si tratta di Francesco De Stefano, classe ’94, anch’egli con precedenti di polizia, il quale è risultato effettivamente l’utilizzatore della stessa autovettura inquadrata dalle telecamere. Le indagini sviluppate hanno permesso così di accertare come De Stefano fosse in realtà il complice dell’episodio delittuoso, risalendo al collegamento esistente tra lo stesso ed il perito assicuratore. Infatti il giovane aveva contattato in precedenza Matera per effettuare una perizia su un sinistro stradale nel quale risultava come una delle parti coinvolte. Ed il perito assicuratore, nella circostanza e rispettando le disposizioni, aveva dichiarato la propria incompatibilità territoriale, rimettendo tutti gli atti all’assicurazione. Una volta raccolti tutti gli indizi, il Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia che ha coordinato le indagini, Rosa Pensa, ha così avanzato la richiesta di misura cautelare nei confronti di De Stefano e Consalvo del danneggiamento della sede dello studio assicurativo. Proprio sulla base degli atti, il gip del Tribunale di Foggia, condividendo la tesi formulata, ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di entrambi.
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