“Ci aspettiamo un aumento dei ricoveri, al momento stiamo assistendo all’inversione del rapporto tra ingressi e dimissioni, con un incremento di oltre il 5 per cento”. Il commissario straordinario del Policlinico “Riuniti” di Foggia, Vitangelo Dattoli, sta provando a correre per contenere gli effetti della variante inglese del Covid-19 e, contemporaneamente, completare il piano di riqualificazione del Policlinico. Con il trasferimento già programmato di molte aree e attività in altri plessi, bisognerà concentrarsi sulla capacità (e velocità) di risposta in uno scenario diverso dagli ultimi mesi, durante i quali il numero di accessi era stabile o in calo. Ora la curva sta tornando a salire.
Lo sforzo si sta concentrando sul Pronto soccorso. È qui che sta emergendo la criticità maggiore da affrontare nel breve periodo. “Ogni sera alle 19 facciamo un check di aggiornamento sui reparti – spiega il manager a l’Immediato -, negli ultimi giorni stiamo assistendo ad un incremento di circa dieci pazienti in più al giorno. Al contempo, c’è un incremento anche delle richieste in area non Covid. Questo complica un po’ le cose, ma d’altra parte bisogna sottolineare che abbiamo una capacità di risposta larga anche in caso di iperafflusso avendo a disposizione oltre 200 posti letto“.
La variante che ha scatenato la terza ondata in Puglia sta cambiando anche i piani del cronoprogramma di trasferimento delle attività. Si sta correndo per rendere operative altre aree del Deu, per ridisegnare il servizio di emergenza-urgenza del Policlinico. “È stato un anno particolarmente impegnativo – prosegue Dattoli -, ma abbiamo imparato tanto e stiamo governando adeguatamente la pandemia. Il numero di decessi, purtroppo è in linea con il dato nazionale, scaturisce da pazienti arrivati già in condizioni critiche in ospedale per via di comorbilità che complicavano lo stato clinico”.
La provincia di Foggia continua a far registrare numeri preoccupanti, seppur inferiori a province che in questo momento fanno correre maggiormente il virus come Bari e Taranto. “Ci stavamo concentrando nel recupero dell’attività ordinaria – chiosa ancora Dattoli -, con l’attività chirurgica (con priorità all’oncologica e d’urgenza), con gli ambulatori e le prestazioni aggiuntive per le liste d’attesa, provando a dare una risposta su prestazioni che già prima del Covid scontavano ritardi e problemi. La variante inglese potrebbe rallentare qualcosa, ma abbiamo la disponibilità per affrontarla al meglio”. Questi, peraltro, sono mesi decisivi per portare avanti gli investimenti pianificati per il D’Avanzo e viale Pinto, con l’abbattimento del monoblocco per cui sono state predisposte le gare. “Tra poco chiuderemo l’arteria storica di accesso al Riuniti e attiveremo i 1000 posti auto, continuando l’opera miglioramento assistenziale e di riqualificazione di una parte della città”, conclude.