Archiviato il caso di Leonardo Iaccarino col suo ricorso rigettato, il Consiglio comunale di Foggia può tornare a riunirsi per eleggere il nuovo presidente. La geografia politica della maggioranza con le dimissioni della leghista Raffaella Vacca e i domiciliari di Bruno Longo, oltre che con le dimissioni di Alfonso Buono dalla presidenza della partecipata Am Service, è parecchio mutata.
Le varie caselle di governo potrebbero subire un rimescolamento, anche alla luce dei desiderata di Forza Italia, che con l’ingresso di Antonio Bove andando a quota 2 potrebbe rivendicare di trattenere la postazione della presidenza con la nomina di Raffaele Di Mauro. Al momento potrebbe essere lui l’uomo della mediazione per il dopo Iaccarino, anche se dovrebbe cedere la poltrona per la sua fedelissima nominata alla Polizia Municipale.
Le alternative a Di Mauro sono sempre le stesse. Anzitutto la Lega, con i due mirandiani Salvatore De Martino e Concetta Soragnese. La seconda ha più chance laddove si volesse privilegiare una scelta di genere e di cambiamento. “Il centrodestra non è ancora pronto né per una donna né per una persona competente e perbene”, dice a denti stretti qualcuno dai banchi dell’opposizione che la voterebbe.
Per l’esperienza è in pole il decano Lucio Ventura, una decisione che porterebbe sicuramente molta calma e operatività nei locali di Liliana Masi dopo le tante frizioni col vigile del fuoco. C’è chi non nasconde che potrebbe esservi anche la sorpresa di Erminia Roberto, supportata dal suo mentore Franco Di Giuseppe e ancora scottata e delusa per la mancata riconferma nel 2019 alle Politiche sociali, dopo le accuse del centrosinistra in campagna elettorale. I Fratelli d’Italia nonostante abbiano perso un uomo in aula con Bruno Longo stanno per richiamare a casa anche il suo riferimento al Bilancio in Giunta. Il consulente del lavoro e amico di karaoke di villa Longo Tarcisio Narciso avrebbe le ore contate negli uffici di Carlo Dicesare.
In casa Lega, con la visita di Landella al Capitano si chiacchiera. Le dimissioni dell’assessora alle Politiche sociali hanno fatto molto discutere tra i salviniani, tutti chiusi a riccio sulle motivazioni. La stessa Soragnese potrebbe andare al welfare anche per far slittare in aula Antonio Vigiano.
C’è chi avanza delle ipotesi, al di là dei motivi personali ufficiali. Secondo alcuni Vacca era molto osteggiata dalla dirigente Salvemini tanto da preferire le dimissioni ad un incarico divenuto per lei così gravoso. Altri ritengono che la giovane amministratrice non avesse più la protezione del suo sponsor Raimondo Ursitti nel partito, lui stesso molto ridimensionato dal segretario regionale Roberto Marti. Ciò avrebbe portato Vacca a farsi da parte prima che gli organismi regionali, in combutta col sindaco Landella, effettuassero la sua rimozione. Altri ancora, malevoli, ritengono che sia in preparazione un incarico nel partito per suo marito Antonio Tricarico.
Sta di fatto che oggi quella casella potrebbe essere anche affidata ai Popolari Pugliesi per evitare che i 4 (Maffei, Capotosto, Di Fonso e Rignanese) possano unirsi, pericolosamente, alle opposizioni e depositare così ben 16 firme dal notaio. Trovare il 17esimo e far cadere l’amministrazione sciogliendo il Consiglio diverrebbe abbastanza facile. Un azzardo per il sindaco Landella lasciarli troppo in disparte quindi.