Anche nomi della “Società Foggiana” nelle carte di “Destino”, ordinanza cautelare sulla rapina con omicidio nel bar “Gocce di Caffè”. I rapinatori e i loro amici sembravano piuttosto informati sulle dinamiche della criminalità organizzata locale; nelle conversazioni c’era chi ricordava arresti e altri che vantavano la partecipazione ai funerali di un esponente di spicco della batteria Moretti-Pellegrino-Lanza. In un’intercettazione, un amico di Simone Pio Amorico (tra i cinque arrestati in “Destino”) ricordava di aver preso parte alle esequie di Rodolfo Bruno, cassiere del clan ammazzato il 15 novembre 2018.
La conversazione è stata intercettata al mercato Rosati di Foggia dove Amorico gestiva il banco della frutta per conto di un suo parente. Insieme a lui gli amici M.P. e S.V. con i quali si parlava dell’omicidio di Francesco Traiano, ucciso nel suo bar il 17 settembre 2020 e del fatto che i presunti responsabili fossero già stati sentiti dagli organi inquirenti, fortemente sospettati di aver commesso il crimine. Gli intercettati sembravano anche molto informati circa le modalità di arresto utilizzate dalla squadra mobile. Amorico è attualmente ai domiciliari per favoreggiamento, secondo la tesi accusatoria avrebbe raggiunto i rapinatori nel luogo dove venne bruciata l’auto usata durante il colpo per riportarli a Foggia.
S.V.: “Quelli là (i rapinatori, ndr) si pensano che se la sono già scappottata…”
Amorico: “A me non me ne frega niente”
M.P.: “Diglielo sono loro che prendono venti”
Amorico: “Se a me mi danno di più… guagliù vedete che dovete fare”
S.V.: “Di più che significa?”
Amorico: “Se io mi prendo un anno”
M.P.: “Là ti devono scagionare e basta”
S.V.: “Un anno?”
M.P.: “Quattro o cinque anni prendi per il favoreggiamento”
Amorico: “A me che me ne frega… ehee lo so…”
M.P.: “Ma loro ti devono scagionare… appena andati in caserma… ti devono scagionare”
S.V.: “Cioè tu come stanno i fatti non dovresti prendere”
M.P.: “Nemmeno un giorno”
S.V.: “Un anno?”
M.P.: “Loro devono dire u’ uaglione non sapeva ci è venuto a prendere là lui era all’oscuro di tutto”
S.V.: “Hanno capito là l’articolo che esce… là…”
M.P.: “Rapina omicidio”
S.V.: “Anè un anno… puoi prendere anche un mese che significa? Il giornale… i cristiani… ma quando vedono a tua madre e a tuo padre per la strada vedi che sul quel fatto là tutta la gente sta dispiaciuta…”
M.P.: “Tutti quanti ohuu…”
S.V.: “Vi sputano in faccia”
M.P.: “Mi sa che in galera avrete pure problemi”
S.V: “Ma pure fuori la gente… incomprensibile… gli sputano in faccia li smerdiano… hanno ucciso a quello bravo wuaglione… vedi che mo che si sa questo fatto… ti faccio vedere che li sputano in faccia i cristiani…”
M.P.: “Hai voglia…”
S.V.: “Quelli si pensavano che se l’erano scappottata… per loro era finita la storia… ma non ancora inizia… nel carcere…. ohuu quelli mo che che si alzano domani mattina dice il Giudice ma andateli a prendere dai…”
M.P.: “Pure di pomeriggio possono andarli a prendere… il tempo che firmano l’ordinanza quelli sanno tutti i passi dove stai tu qua… tu là quello a giocare al pallone quello là… quello là”
M.P.: “Quelli una mattina a me mi vennero a prendere il 31 dicembre a mezzogiorno in mezzo alla piazzetta noi stavamo a quella parte con il banco vicino A.C. a mezzogiorno non è che devono aspettare che ti devono venire a prendere per forza di notte o no”
S.V.: “Quelli ti fermano per la strada e ti dicono andiamocene”
M.P.: “Andiamocene in caserma… a C. il siciliano a Castelluccio… stavamo vedendo la corsa dei cavalli… veramente venne S. e il P. (agenti della squadra mobile di Foggia)”
Amorico: “ohuu Michè mo me ne vado”
M.P.: “Ciao ciao…”
Amorico: “Il bagno invece….”
M.P.: “Stavamo a Castelluccio stavamo vedendo la corsa io V. …incomprensibile… C., venne S. e il P. sono venuti con la macchina sono scesi dalla macchina e ha detto C. questi qua stanno venendo da me stavamo vedendo la corsa dei cavalli hanno detto C. ce ne dobbiamo andare lo hanno messo sottobraccio lo hanno messo nella macchina erano le tre di pomeriggio…”
S.V.: “All’albanese (Giuseppe Albanese del clan Moretti-Pellegrino-Lanza, ndr) al funerale di Rodolfo (Rodolfo Bruno, ndr) lo hanno preso… durante il funerale”
M.P.: “Stavo pure io là”
S.V.: “Hanno fatto finire tutto cose e hanno detto me Giusè…”
M.P.: “Appenaaa… misero la bara nella macchina…”
S.V.: “Siii durante il funerale…”
Amorico: “Perché sapevano che doveva andare per forza là”
S.V.: “Là stava tutta la squadra mobile… stavano tutti quanti…”
Parentele di “spicco”
Tra gli indagati spuntano anche giovani imparentati con volti noti della criminalità organizzata foggiana. Antonio Bernardo è infatti nipote dell’omonimo Antonio Bernardo detto “lo zio”, ucciso nei pressi di San Ciro nel 2008, ammazzato nell’ambito di una guerra di mafia tesa all’epurazione della vecchia “classe dirigente” della “Società Foggiana”. In quest’ottica vennero inquadrati gli omicidi di personaggi del calibro di Franco Spiritoso (18 giugno 2007), dello stesso Bernardo (27 settembre 2008), Michele Mansueto (24 giugno 2011) e Giosuè Rizzi (10 gennaio 2012). Insomma, il nonno dell’arrestato, identificato in passato anche come uno dei “cassieri” della malavita foggiana, era un personaggio che contava nelle logiche delinquenziali della città.
Nell’ordinanza sono presenti alcuni riferimenti anche alla famiglia del minorenne A.C., al centro di una conversazione captata tra due amici degli indagati, a dimostrazione del fatto che in tanti sapevano del coinvolgimento dei cinque nella rapina al bar. Per il 17enne si prospettava un trattamento “privilegiato” in caso di detenzione in carcere per via delle sue parentele. Questo il passaggio dell’ordinanza con uno stralcio dell’intercettazione tra una coppia di amici degli arrestati: “Viene visto un po’ diversamente perché c’ha gli zii e cos… (fa riferimento a Fabio e Franco Tizzano, zii materni del minorenne)… Viene accolto un poco più diversamente”.