Immediate le reazioni all’arresto del consigliere comunale Bruno Longo, volto noto della politica foggiana. “L’arresto del consigliere comunale, neo acquisto della scuderia meloniana di Foggia di Fratelli di Italia, getta un’ombra pesante sul sistema di distribuzione di appalti nella nostra città – commenta l’europarlamentare del M5S, Mario Furore -. Le indagini sono state condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Bari e coordinate dalla Procura di Foggia. In particolare, sotto la lente degli investigatori c’è il pagamento di una presunta tangente da 35mila euro. Ringrazio ancora una volta le forze dell’ordine foggiane ma invito la maggioranza del comune di Foggia e il sindaco Landella a fare chiarezza circa questa vicenda, soprattutto con tutto il garantismo di questo mondo c’è un problema politico non indifferente che emerge e che non può passare in secondo piano. A maggior ragione che ad essere coinvolti, ci sono oltre che politici, funzionari del Comune stesso”.
“È ora che i vertici romani del centrodestra, quelli regionali farebbero bene a tacere, prendessero una iniziativa politica – scrive invece Giuseppe Mainiero, ex consigliere comunale e strenuo oppositore del sindaco Landella -. In diverse comunicazione (scritte) ho sempre evidenziato le opacità che hanno caratterizzato le vicende del Comune di Foggia. Un’attività che posi in essere per il bene della mia Città, e poi della mia parte politica. Io resto convinto che gli odierni episodi siano solo la punta di un iceberg. Al di là della vicenda giudiziaria che dovrà fare il suo corso, si pone un tema politico grande quanto una casa. Può il personale politico che oggi rappresenta il centrodestra a Foggia essere considerato all’altezza? Io penso di no. Avermi isolato, e sottratto il partito che a Foggia ho fondato (Fratelli d’Italia), grazie a delle complicità interne, merita una iniziativa politica di azzeramento”, conclude Mainiero.