Esperienza o rinnovamento? Una soluzione interna al centrodestra o un accordo per una presidenza trasversale da affidare a qualcuno delle minoranze? Sono questi i dubbi della maggioranza Landella, che sul nome del successore a Leo Iaccarino ancora non trova una sintesi. Anzi si sta proprio spaccando di brutto, come era prevedibile, dopo i tentativi di salvataggio nei confronti del vigile del fuoco.
Le ipotesi in campo sono le più varie. Da sempre il sindaco Franco Landella preferirebbe una presidenza terza, consegnata o a Giulio Scapato, attuale presidente della vacatio, o a qualcuno dei due pentastellati. O addirittura a qualcuno del centrosinistra, da scegliersi tra Lia Azzarone, Annarita Palmieri e lo stesso Pippo Cavaliere. Resta sempre in ballo l’opzione Leo Di Gioia. Nel caso fosse l’ingegnere Giovanni Quarato il prescelto si liberebbe quindi l’incarico della presidenza della pesante Commissione Ambiente e Territorio, dove passa tutta la materia urbanistica e commerciale della città e a cui da tempo ambisce l’ex assessore al ramo Ciccio D’Emilio, che continua ad avere molti contatti con Fs, Anas e gli altri stakeholders della mobilità. Pezzi di MoVimento non vedono di buon occhio che Quarato continui a fare il presidente, nonostante lui abbia spiegato le sue motivazioni e abbia anche chiesto di “essere utilizzato di più” in una assemblea pubblica. Dall’altro lato Giuseppe Fatigato, che pure è stato contattato dal primo cittadino, porterebbe in dote parzialmente alla maggioranza il suo carico di esperienza e di contatto con innumerevoli mondi produttivi e sociali cittadini.
Nel centrodestra ci sono almeno 5 nomi che per i loro consensi, seguendo il metodo delle preferenze, potrebbero essere nominati presidente dalla maggioranza del centrodestra: Max Di Fonso anzitutto, primo degli eletti dell’assise e ora nel gruppo ibrido dei Popolari Pugliesi, il giovane Dario Iacovangelo, il leader meloniano Bruno Longo, Consalvo Di Pasqua, ora in forza alla Lega e Erminia Roberto. Ma come dice qualcuno “la poltrona è molto scomoda”.
“Si dovrà pensare al futuro, è chiaro. Abbiamo archiviato quella triste pagina amministrativa, a malincuore si dovrà valutare la nuova presidenza del Consiglio. Sono stato contattato da diverse anime, che mi chiedono di impegnarmi in questo ruolo, conoscendo la mia rettitudine, qualità fondamentale per ricoprire quel ruolo. Siamo tutti candidati, ma non posso nascondere che nonostante io non sia molto interessato, tanti mi hanno contattato chiedendomi di impegnarmi in prima persona. Siamo in fase di studio. Sto valutando”, rileva a l’Immediato Iacovangelo.
Longo ammette di avere avuto molte pressioni, ma al momento preferisce lavorare per il rientro in Giunta di Claudio Amorese e per costruire una “nidiata”, come la chiama, di giovani capaci di amministrare la città del futuro. Forza Italia punta a trattenere la postazione, ma secondo molti Raffaele Di Mauro, rimasto unico berlusconiano in aula, ha già ottenuto troppo per il vessillo azzurro gattiano con la nomina assessorile alla Polizia Municipale e alcuni consiglieri dei Cda delle ex municipalizzate.
Seducono le ipotesi di esperienza, rappresentate da Lucio Ventura e Ciccio D’Emilio, entrambi decani dell’aula, così come altro decano è Pasquale Dell’Aquila, il capogruppo dem. Qualcuno sponsorizza la giovane leghista Concetta Soragnese, che con la sua lunga esperienza a Bruxelles impegnata sui fondi europei, ha la stoffa per occuparsi di regolamenti e convocazioni d’aula. Altri preferiscono Francesco Morese. Insomma ognuno ha una sua idea, trovare la famosa quadra appare impervio.