
“Negli ultimi tempi stiamo assistendo all’ennesima ingiustizia perpetrata nei confronti del personale OSS in servizio presso le aziende Sanitarie regionali con contratto a tempo determinato o che attende una chiamata per poter realizzare le proprie ambizioni professionali. All’interno della nostra Regione si sta procedendo in ordine sparso. Ognuno fa come gli pare”. Lo dichiara il sindacato Fsi di Foggia.
“Ci sono aziende che si accingono a rinnovare il contratto ai precari, altre che invece non intendono rinnovare il contratto anche agli idonei in graduatoria del ‘Concorsone OSS’, facendo scorrere la stessa per incarichi non rinnovabili, altri che rimandano le necessarie assunzioni provvedendo con lavoro straordinario. Ci si chiede: ‘ma la Sanità pubblica non viene garantita dalla Regione? E la Regione non è una? Pertanto non dovrebbe assumere un atteggiamento univoco, fornendo indicazioni precise a cui tutte le Aziende si dovranno attenere?’ Noi riteniamo che sia un obbligo per la Regione fornire indirizzi precisi, avendo presente che esiste una graduatoria di un concorso pubblico e che le ‘scorciatoie’ che si stanno utilizzando per aggirarla, facendo raggiungere e superare i 36 mesi di servizio al personale che non ha partecipato al predetto concorso, o che non è risultato idoneo, nella convinzione che venga prorogato il termine previsto dalla Legge Madia al 31/12/2021, per ottenere una stabilizzazione, sono al limite della liceità e saranno denunciate sia ai mass-media, sia alle autorità competenti”.
“Si proceda con l’immediata definizione dei reali fabbisogni di personale per tutte le Aziende Sanitarie con le consequenziali assunzioni – concludono -, attingendo esclusivamente dalla graduatoria del succitato concorso e si scorra la graduatoria per le necessità a tempo determinato atte a fronteggiare la pandemia in questo tremendo periodo. Nella convinzione di voler difendere i diritti dei lavoratori, compreso il diritto al rispetto della dignità della persona stessa, chiediamo di intervenire nel minor tempo possibile, onde evitare l’innesco di tutte le forme di contestazione sindacale, comprese quelle su esposte”.