La nomina per 6 mesi a commissario straordinario del Policlinico di Bari. La prorogatio a Foggia. Vitangelo Dattoli è sempre stato l’assessore ombra di Michele Emiliano, che ora lo ha richiamato nel ruolo di super manager dei due ospedali più importanti della Regione. La scorsa estate era stato chiaro: “Solo Superman è meglio di lui”. Nei mesi scorsi è stato accusato per alcune scelte organizzative e strategiche (allarme degli operatori nei reparti per rischio Covid e destinazione del Deu alla pandemia), in piena emergenza, arrivando spesso alla ribalta nazionale per casi eclatanti (fila di ambulanze in Pronto soccorso). Il governatore riconfermato, dopo la nomina di Pierluigi Lopalco, lo ‘rilancia’ come supervisor della sanità pugliese dopo lo scandalo legionella nell’ospedale barese.
Dottor Dattoli, Emiliano lo ha paragonato ai supereroi della Marvel, ma davvero può gestire la complessità di due policlinici in piena emergenza Covid?
La mia nomina a commissario straordinario a Bari è giustificata dai noti casi di cronaca. Lo stesso incarico mi è stato attribuito a Foggia, ma voglio precisare subito una cosa: non sono un commissario ad acta, ma esercito i poteri del direttore generale. Anche al Riuniti la norma consente 6 mesi di prorogatio, ma a gennaio spero si faccia il concorso, al quale parteciperò. Vinca il migliore ovviamente.
Per qualcuno, dopo aver “sistemato” l’ospedale di Foggia può tornare a Bari…
Questo lo dite voi. Io parteciperò al concorso e spero di vincere, per poter rimanere altri cinque anni a Foggia. È chiaro che se dovesse arrivare Superman… ma questo lo dice Emiliano. Sono consapevole di avere molte chance per curriculum, perché questo tipo di procedure risente molto dei titoli.
Prima della pandemia aveva impostato lo ‘storytelling’ della nascita del Policlinico sui 4 passi con Emiliano. A che punto è quel percorso?
Deu, D’Avanzo, la riorganizzazione dell’ospedale: sta procedendo tutto secondo programma. A gennaio chiuderemo i processi riorganizzativi. Non c’è nessun ritardo. Non ci sono problemi particolari, al momento. Abbiamo solo qualche problema sugli infermieri, perché andiamo avanti con contratti a tempo determinato, ma ci sono percorsi in atto – c’è un concorso a Bari – che risolveranno la questione. Ma sulle figure specialistiche non abbiamo nessun problema.
Le hanno contestato le scelte sulla mancata attivazione del Deu durante la pandemia. La struttura campale è stata la sua recente risposta. Qual è il piano per il nuovo ospedale?
Il Deu assumerà un rilevo ancora più strategico con l’opera approvata la scorsa settimana.
Ci spieghi…
Con l’orbitale, in corrispondenza di via Pinto, era previsto nell’appalto un tratto di un centinaio di metri, una specie di imbocco. Bastava allungarlo di 350 metri per collegare il Policlinico con l’opera, che per noi è importantissima. E lo è per due motivi: sia perché possono arrivare persone dalla provincia, soprattutto codici rossi tempo dipendenti direttamente al Deu; poi perché decongestionerà il traffico in città. Abbiamo previsto una piccola bretella che porta direttamente nella zona calda del Pronto soccorso, calcolando che così verrà accorciato significativamente il soccorso per patologie ‘tempo dipendenti’. Oggi gli standard prevedono che le ambulanze urbane debbano essere in grado di intervenire in 8 minuti a casa del paziente per un codice rosso e poi di trasferirlo nel più breve tempo in pronto soccorso. Un esempio su tutti: in caso di infarto, con la Cardiologia al Deu, si potrà intervenire in tempi rapidi, con un impatto notevole sulla capacità e qualità di assistenza.
In questa partita rientra anche l’ospedale di Lucera, da due anni parte integrante del Riuniti?
Certamente. Grazie all’Orbitale sarà raggiungibile in 11 minuti dal Policlinico. Ma non basta. Nella fase 2 del Deu attiveremo anche tutti i parcheggi, sarà un ulteriore passaggio strategico per decongestionare Foggia.
Ci sta dicendo che con un raccordo di 350 metri all’Orbitale sarà possibile cambiare il volto di una parte della città e della sanità della Capitanata?
Esatto. L’intuizione è venuta guardando l’opera dal primo piano del nuovo ospedale. Poi ci sono state una serie di Conferenze di servizi e la disponibilità del Comune ha permesso il passaggio ulteriore, che dovrebbe concretizzarsi con lavori che dureranno all’incirca un mese. Le economie dell’appalto, che possono essere utilizzate per questi 350 metri, erano bloccate dalla corretta valutazione del collaudatore perché vincolate alle opere provvisionali per il contenimento di eventuali alluvioni o piogge torrenziali, che ormai non sono più una rarità. Al contempo, però, c’erano anche altri progetti finalizzati al contrasto del dissesto idrogeologico, in particolare nell’area tra il canale San Giusto e il Celone, che avrebbero permesso di risolvere il rischio e liberare le economie per l’opera di raccordo con il Policlinico. Dopo mesi il procedimento si è concluso una settimana fa. Ci sarà un grande impatto anche per la città, perché ci sarà integrazione con via Pelosi e con 3 parcheggi (1000 posti auto). Consentirà finalmente di far partire il progetto ‘campus’, con la monumentalizzazione di via Pinto. E nascerà, concretamente, il Policlinico di Foggia.